CARDANO AL CAMPO Clamorosa svolta nelle indagini sull’agguato al bar a Cardano che poteva costare la vita a un uomo del paese. L’aggressore è stato individuato a fermato dai carabinieri che nella notte lo hanno interrogato a lungo per stabilire le sue responsabilità e accertare il movente del terribile assalto. Intanto Cardano cerca di voltare pagina dopo la sparatoria di giovedì in piazza Sant’Anastasio. Ieri sera al Roxy Bar, il locale estraneo alla vicenda dove sedeva la vittima Michele Ranieri prima che l’aggressore
lo chiamasse o lo affrontasse in mezzo al piazzale, si regalavano rose alle signore e palloncini ai bambini; un modo per riportare tranquillità dopo un fatto isolato e unico che per Cardano non costituisce la norma.
E sempre ieri davanti agli uomini del comando compagnia carabinieri di Gallarate, si è presentato il figlio di Ranieri, rientrato dalla Spagna (dove avrebbe dovuto lavorare come pr per tutto il periodo estivo) non appena raggiunto dalla notizia del ferimento del padre. Ai militari l’uomo avrebbe dichiarato di non avere la più pallida idea di chi possa aver organizzato e compiuto l’agguato ai danni del padre. Aggiungendo di non essere al corrente degli affari del quarantottenne ferito e sottolineando come il carattere quanto meno “fumantino” del genitore lo aveva portato ad avere diverbi con parecchie persone.
Serrate le indagini della procura di Busto: l’inchiesta è condotta dal sostituto procuratore Mirko Monti. Le ricerche si muovo soprattutto nell’ambito del commercio di droga; delle vecchie conoscenze di Ranieri che avrebbe sempre fatto affari in zona. L’ipotesi più accreditata è che tutto sia maturato qui: tra Gallarate e Cardano e che anche l’aggressore fermato ieri sera sia di qui. Non si tratterebbe quindi di un killer professionista assoldato da chissà chi (anche perché un professionista non avrebbe sbagliato svuotando un caricatore, 7 colpi calibro 45, addosso a qualcuno da mezzo metro di distanza).
Ranieri, intanto, è ancora in prognosi riservata all’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate: l’uomo sa chi gli ha sparato ma non parla.
s.bartolini
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