AgriVarese, la prima volta a Busto: domenica banchetti, assaggi e “lezioni” in centro città

Un ricco programma di eventi: cibo del territorio e didattica con il Mercato di Campagna Amica e i laboratori di Donne Coldiretti e Terranostra. Colombo: "Lanciamo anche un messaggio preciso: meno retorica, più trasparenza su origini e lavorazioni"

BUSTO ARSIZIO – Miele e prodotti dell’alveare, salumi, formaggi, ortofrutta, conserve, persino gelato e cosmetici al latte d’asina: con i produttori del Mercato Coperto varesino di viale Valganna 128 e dei Mercati periodici di Campagna Amica la nuova edizione di AgriVarese a Busto Arsizio diventa un caleidoscopio di identità da assaggiare. È una fiera pensata per tutti, con un’attenzione particolare ai più piccoli e alle scuole grazie ai laboratori didattici di Donne Coldiretti e dell’associazione agrituristica Terranostra. Con un debutto importante: quest’anno, infatti, la manifestazione di domenica prossima, 28 settembre, approda quindi per la prima volta nel centro storico di Busto.

Questa edizione rilancia un AgriVarese itinerante: un format che vuole essere vicino ai territori e alle persone, capace di mantenere un filo diretto con le imprese agricole dell’intera provincia.

Il cuore del tutto resta l’incontro tra chi produce e chi acquista: banchetti veri, assaggi, domande e risposte sulla filiera, sulla stagionalità e su come si lavorano i prodotti. Un modo semplice per rimettere al centro la qualità senza sovrastrutture.

«AgriVarese funziona quando crea relazioni: il produttore racconta storia e metodo mentre vende; il cittadino può dare un valore concreto a ciò che porta a casa» ha osservato in conferenza stampa Pietro Luca Colombo, presidente Coldiretti Varese.

L’offerta è ampia e vi si legge anche un messaggio diretto: volontà di riscoprire identità e prodotti di un made in Varese che vuol essere sinonimo di qualità e sicurezza alimentare: «Lanciamo anche un messaggio preciso: meno retorica, più trasparenza su origini e lavorazioni. Il mercato è il luogo giusto per scoprire una realtà diversa, fatta del lavoro e dell’orgoglio delle imprese agricole del territorio che vogliono parlare alla gente», sottolinea il presidente.

Spazio anche all’educazione alimentare: allo stand istituzionale prendono forma attività tattili e sensoriali per bambini e famiglie — la “piscina” di granaglie e mais, i giochi sul riconoscimento delle erbe aromatiche, la mucca didattica per capire la filiera del latte — insieme a laboratori sull’importanza degli impollinatori. «I laboratori servono a toccare con mano: imparare giocando che dietro un vasetto di miele ci sono api, territori, stagioni e lavoro», aggiunge Colombo.

Busto Arsizio, città abituata agli eventi diffusi, fa da scenografia a una giornata che punta più sui contenuti che sul palcoscenico: piccoli produttori, filiere corte, degustazioni ragionate ai banchi dei produttori. «L’obiettivo è semplice: avvicinare persone e agricoltura locale. Chi verrà troverà cibo, storie e strumenti per scegliere meglio», conclude.