Ai pompieri resta solo Santa Barbara. Senza soldi e mezzi. Come la polizia

Il grido d’allarme: «Non abbiamo più l’attrezzatura adeguata per soccorrere da soli». E il Siulp fa eco: «Niente rimpiazzi e scarsa sicurezza. Il tutto per 1200 euro al mese»

VARESE – «Venerdì festeggeremo Santa Barbara, la nostra santa protettrice e a noi non rimane che affidarci a lei affinché possa proteggerci e proteggere tutte quelle persone che andiamo ad aiutare e soccorrere ogni giorno». È amara la chiosa di , segretario generale territoriale della Fns Cisl dei Laghi. Giardina parla da vigile del fuoco (operativo) qual è. Sono parole di sconforto le sue che denunciano una situazione nota quanto immutata da anni.Ai nostri vigili del fuoco mancano uomini e mezzi. Giardina segnala situazioni paradossali e pericolose per la stessa sicurezza dei cittadini: «In provincia di Varese abbiamo avuto in funzione una sola autoscala negli ultimi quattro

mesi – dice – chiedendo aiuto al vicino comando di Milano nei casi in cui era necessaria la sua presenza, con un ovvio prolungamento dei tempi d’intervento. Impossibilitati ad utilizzare le auto pompa serbatoio di dimensioni minori, che servono a raggiungere zone del centro cittadino o in zone impraticabili dai mezzi di dimensioni più grandi, poiché tutte in riparazione o fuori servizio per mancanza di fondi e quindi non utilizzabili per i soccorsi alla cittadinanza in pericolo».Una sola autoscala in servizio su un territorio che conta 141 comuni. Per capirci l’autoscala è quel mezzo, per fare un esempio spiccio, fondamentale per raggiungere un tetto in fiamme.

Ma non è tutto. Prosegue Giardina: «Si è verificata una condizione che ha dell’inverosimile: uscire per un intervento a sirene spiegate e ritornare urgentemente in sede perché lungo la strada un anomalia al mezzo porta a malfunzionamenti tali che rendere lo stesso inutilizzabile per il soccorso» spiega il sindacalista.
Giardina raccoglie la totale solidarietà del sindacato di polizia Siulp, attraverso le parole del segretario generale di Varese . Macchi sei mesi fa aveva denunciato una situazione ugualmente insostenibile per la nostra polizia di Stato. Auto di servizio inutilizzabili, carenza di uomini, mezzi e dotazioni tecniche. «Oggi – dice Macchi – se possibile la nostra situazione è peggiorata. In particolare le condizioni in cui operano i commissariati di Busto Arsizio e Gallarate hanno del paradossale».

Un dato: «Il commissariato di Busto Arsizio ha perso 11 uomini che non sono mai stati sostituiti – dice Macchi – ogni volta che un collega che opera sul territorio provinciale di Varese va in pensione o viene trasferito non c’è alcun rimpiazzo». Problemi, grossi, interessano anche le condizioni dei mezzi di servizio in dotazione ai nostri poliziotti. «Sono numeri che in questo momento non voglio dare – spiega Macchi – i cittadini dovrebbero conoscerli questi dati, ma farei un favore ai delinquenti e non voglio».
Buchi e lacune definite macroscopiche nella sorveglianza del territorio perchè mancano uomini e mezzi. «Io temo che questa situazione forse si smuoverà quando sul nostro territorio si verificherà un fatto particolarmente grave che coinvolgerà dei colleghi – conclude – colleghi per i quali non saranno disponibili dei rinforzi perchè non ci saranno uomini e mezzi disponibili. Colleghi che in quel frangente potrebbero davvero farsi male».
Parliamo di persone, agenti o vigili del fuoco, che rischiano la vita a tutela dei cittadini per uno stipendio medio di circa 1200 euro al mese. Eppure non ne hanno mai fatto una questione di aumenti. «Chiediamo soltanto – conclude Giardina – di avere la dotazione minima indispensabile per fare il nostro lavoro».