Una brutta storia, da qualunque lato la si voglia guardare. Sicuramente ci sono due vittime: una donna che ha contratto il virus dell’hiv e, purtroppo, il bimbo che portava in grembo, contagiato durante il parto. Forse c’è anche un carnefice, o meglio, un "untore": un uomo che, pur sapendo di essere sieropositivo, ha avuto un rapporto sessuale non protetto con la sfortuna signora nascondendole il suo stato di salute. Ieri il caso è stato trattato nel tribunale di Varese. L’imputato è accusato di lesioni aggravate dal pubblico ministero Agostino Abate; ma se le condizioni della donna (che
per ora ha solo contratto il virus) dovessero aggravarsi, il capo di imputazione potrebbe essere riformulato come tentato omicidio.I fatti risalgono al 2002. La donna, oggi quasi cinquantenne, ha già altri figli grandi avuti dall’ex marito. Mentre il piccolo contagiato è il frutto di un’altra e successiva storia d’amore conclusasi male: la signora era stata abbandonata non appena aveva saputo di essere incinta. Attraverso l’Aids la vita le ha inflitto un’altra dura prova. Ma ora si ribella e chiede giustizia. Il problema è che il presunto colpevole rifiuta di sottoporsi al test dell’hiv. E la legge non può imporglielo.
e.romano
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