Somma Lombardo – La Runabout Lavle del 1904 posta all’ingresso, non basta ad attirare clienti. E’ l’unico esemplare rimasto, ma non è la sola auto d’epoca che si può ammirare entrando al Crowne Plaza di Case Nuove dove ogni mese cambia il “pezzo” esposto. Dettagli che aiutano ad essere unici eppure non soccorrono la crisi del settore intorno a Malpensa.
La differenza con il 2006, quando l’hotel di via Ferrarin ha aperto, si sente. Il titolare Livio Brambilla la sintetizza con un dato secco: «Il primo anno di apertura, tra l’altro nemmeno intero perché siamo partiti a febbraio, abbiamo avuto un fatturato di 7milioni e 100mila euro. Oggi arriviamo a malapena a 3 milioni».
Agli alberghi intorno all’aeroporto manca la presenza di Alitalia con i suoi passeggeri business, nuovi voli intercontinentali e persino la possibilità di far conoscere la propria esistenza a chi sbarca da un aereo. Si arrivi al terminal 1 o 2, non esiste infatti un totem con l’elenco degli alberghi nei dintorni. L’inaugurazione dello Sheraton, praticamente dentro il T1, ha fatto piazza pulita di tutti gli altri. «Ci
ha massacrato», afferma senza esitazioni Brambilla, «almeno il 30 per cento di perdite lo dobbiamo allo Sheraton». E non va meglio all’Holiday Inn Express, altra struttura ricettiva di Livio Brambilla in Case Nuove, dimora fissa dell’equipaggio della Jet Airways. Anche l’albergo più economico (85 euro una camera doppia, contro il prezzo medio di 110-115 del Crowne Plaza) ha registrato più segni negativi che positivi (-348 presenze a giugno).
Nei primi sei mesi dell’anno, l’occupazione delle camere ha visto solo due mesi senza perdite al Crowne Plaza. «E’ andata bene ad aprile quando c’era la fiera del mobile a Rho-Pero (+ 8,69 % nell’occupazione stanze) e a maggio (+ 4,54 %) con, rispettivamente, 3.228 presenze e 4.021 contro le 2.536 e 3.631 presenze negli stessi mesi del 2011», registra Brambilla. «Disastroso invece gennaio (-15,03%) e male anche febbraio e marzo (- 4%)». L’estate non rende felici e pure agosto «sta andando male con un – 40% di camere occupate».
Si cerca di salvare il salvabile. «Prendiamo anche gruppi, pullman turistici che si fermano in zona. Le sale riunioni (da 12 a 140 posti) ci portano clienti, non fosse altro che per i parcheggi gratuiti che garantiamo. Stiamo studiando un turismo di alto livello con tour e guide ad hoc per gli asiatici », rende noto Brambilla. Cosa servirebbe? «Speriamo in una ripresa dell’attività aeroportuale con più voli intercontinentali verso gli Usa e una certa parte di Oriente, solo questi generano davvero business».
Alessandra Pedroni
p.rossetti
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