VARESE Arriva Gabriele Albertini, promette: «Zero compromessi». E sfodera l’ironia contro i lumbard: «Continuano gli incubi per i barbari sognanti. Dopo le lotte intestine segnalate in Lombardia, Piemonte e Veneto ora per Maroni e i suoi sodali ecco manifestarsi la candidatura di Umberto Bossi alla Segreteria».Domani mattina in sala Montanari il lancio ufficiale della squadra varesina del Movimento Lombardia Civica.Dopo il primo tour elettorale di metà dicembre, in cui era stato accompagnato in giro per la provincia e ad incontrare gli imprenditori dall’ex assessore regionale varesino Raffaele Cattaneo, che poi lo ha abbandonato per rientrare nei ranghi nel Pdl, l’europarlamentare del Ppe ed ex sindaco di Milano torna nella Città Giardino per lanciare la sua sfida da «terzo incomodo» contro i due favoriti Roberto Maroni e Umberto Ambrosoli e per presentare i candidati del Movimento Lombardia Civica. L’incontro pubblico si terrà domani mattina a partire dalle 10.30 nella sala Montanari di via Bersaglieri 1: qui Gabriele Albertini si renderà disponibile alle domande dei presenti e si confronterà con loro sulle varie tematiche che riguardano sia il suo impegno per la
Lombardia sia l’attuale situazione politica. Un’avventura che lo stesso Albertini definisce come «una risposta alla domanda di buona politica che è nata dalla società civile. Sono convinto che il potere sia un mezzo per fare qualcosa di utile per la società». Oltre che alla presidenza della Regione Lombardia, Albertini è anche capolista di «Scelta Civica con Monti per l’Italia» al Senato, sempre in Lombardia.Del resto Varese viene considerata una sorta di roccaforte del voto pro-Albertini: un sondaggio sulle intenzioni di voto in Lombardia, pubblicato oggi sul Corriere della Sera, mostra come la lista di Lombardia Civica venga accreditata in provincia di Varese di un confortante 10% di consensi, una media più alte di tutte le altre province rilevate, inclusa Milano dove la popolarità di Albertini è decisamente rilevante. Uno dei temi della campagna è quanto peserà il voto disgiunto. In una recente intervista Albertini ricordava di «aver ricevuto oltre 120mila voti in più sulla mia persona rispetto alla mia lista alle ultime elezioni comunali del 2001», quelle in cui fu riconfermato sindaco di Milano per la seconda volta. A. Ali.
s.bartolini
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