Alessandro dona una nuova culla Come quella che gli salvò la vita

La macchina è stata consegnata ieri al reparto di neonatologia del dr. Massimo Agosti da parte della famiglia Pennisi

Elegantissimo nel suo maglioncino a rombi, è stato proprio il piccolo Alessandro a consegnare ieri, alla Neonatologia dell’ospedale del Ponte, una nuova culla ipotermica a lui dedicata, uguale a quella che lo ha salvato quattro anni fa.

Si chiude così una storia di generosità e di solidarietà iniziata con un episodio tragico. «Era il 14 dicembre, Alessandro era nato da due ore quando all’improvviso ha avuto un arresto cardiaco – racconta la mamma, Anna – I medici prontamente lo hanno rianimato e intubato e messo in una culla ipotermica».

«Casi come questo comportano asfissia perinatale, che è oggi la principale causa di morte dei piccoli nati a termine – ha spiegato il primario del reparto e direttore del Dipartimento materno infantile, Massimo Agosti – Anche in casi di sopravvivenza si rischiano importanti conseguenze neurologiche e disabilità permanenti, a meno che entro sei ore non si proceda con il trattamento ipotermico, che permette di bloccare la cascata infiammatoria che danneggia il cervello fino ad azzerarne le conseguenze». Così Alessandro, quel giorno, una volta stabilizzato, è stato messo in una culla ipotermica con un materasso ad acqua collegato ad un macchinario che lo raffredda gradualmente per bloccare il processo neurodegenerativo indotto dall’asfissia.

«Poche ore dopo la stessa cosa è successa al figlio della mia compagna di stanza, sempre al Del Ponte. La culla ipotermica era occupata da Alessandro e così suo figlio è stato trasferito di urgenza a Como, dove c’è un’altra culla ipotermica ed era libera – racconta mamma Anna – In quel momento abbiamo sentito una grande responsabilità per la fortuna che abbiamo avuto di usufruire in tempo utile di questa terapia. Una fortuna che non tutti hanno».

Di qui la scelta della famiglia Pennisi di regalare all’ospedale una seconda culla ipotermica, per un valore di circa 19mila euro. Un desiderio che ha trovato supporto nell’associazione Tincontro, che si propone proprio di sostenere la neonatologia di Varese e le famiglie che usufruiscono del reparto.

«Raccogliere fondi ha richiesto tempo ed energie, ma oggi, mentre Alessandro parla, corre e sorride come ogni altro bambino della sua età siamo felici di poterla regalare ai neonati di Varese». Anche la prima culla, quella che ha salvato Alessandro, era stata una donazione, da parte di un nonno. Segno di come la solidarietà, a volte, faccia davvero la differenza.