Allarme (bianco)rosso. Il Varese cade per la terza volta

Altra tappa di questa via crucis di inizio stagione: l’Inveruno vince 1-0, la banda Iacolino è a -11 dalla vetta. La reazione da metà ripresa in poi non basta: i punti restano 4. Il tempo c’è, ma servono subito soluzioni. E risultati

Terza sconfitta in cinque partite; quattro punti in classifica; meno undici (-11!) dalla vetta: in casa Varese suona allarme (bianco) rosso.

Dire che qualcosa non va è scontato. Capire invece cosa non va non è altrettanto semplice. Dopo la vittoria contro la Pro Sesto ci si aspettava altro: invece a Inveruno sono riemersi tanti dei problemi biancorossi. Il gol concesso, la squadra troppo bassa e schiacciata per ampi tratti, i soli 20/25 minuti giocati, la sterilità offensiva nei momenti decisivi.

E soprattutto, ancora tanti (troppi) flop individuali, che farebbero cadere qualsiasi castello: concedere 2/3 giocatori a partita – in termini di mancate prestazioni – è un lusso che nessuna squadra, in questa e in tutte le categorie, può concedersi. Il campionato è ancora lunghissimo, in palio ci sono altri 99 punti; ma servono soluzioni immediate per trovare continuità di risultati, altrimenti l’obiettivo fissato – la vittoria del campionato, su cui sono dunque tarate aspettative e analisi – rischia già di diventare un miraggio.

Per provare a capire cosa succede è utile entrare anche nella cronaca della sfida di Inveruno.

Che il Varese – confermato in toto rispetto alla vittoria contro la Pro Sesto – approccia con la volontà di gestire possesso e ritmo, provando a palleggiare a due tocchi. In avvio lo fa discretamente, pur ancora troppo lento.

Il piccolo problema è che l’idea dura poco e senza produrre grandi opportunità: l’unica, al 4’, è il tiro dal limite di Zazzi, ben costruito palla a terra ma alto sopra la traversa.

L’enorme problema è quando l’iniziativa passa all’Inveruno, che in quanto a palleggio può insegnare (e insegna): il punto di riferimento è Lazzaro, che in mezzo al campo gestisce con sicurezza e sviluppa con velocità e qualità (quello che Magrin ha in potenza, ma ancora non fa); gli altri si muovono cercando e attaccando ogni spazio possibile. In questo frangente il Varese si schiaccia troppo, rintanandosi nel suo quarto di campo; il pressing non può dare fastidio e dietro al primo errore si rischia di subire il gol. Gol che non arriva né al 16’ (Broggini a centroarea sbaglia il controllo), né al 21’ (Ferri libera in tuffo), né al 24’ (Marioli brucia Granzotto ma il suo cross è rimpallato via dalla difesa biancorossa).

Ma gol che è nell’aria e che arriva al 28’, quando Lazzaro spedisce nello spazio Broggini: il bomber punta in uno contro uno sul lato sinistro dell’area Bruzzone, se ne libera e crossa morbido verso il secondo palo; Bizzi non sembra avere il tempo per spostarsi dal primo e raggiungere la palla, che cade in area piccola dove Chessa, totalmente dimenticato da Granzotto, incorna facile facile.

Il gol subìto è un ulteriore macigno sulla schiena dei biancorossi, che non riescono più a uscire; dalla parte opposta l’Inveruno, appagato da gol, si limita a gestire – senza alcuna difficoltà, perché mai infastidito – il possesso palla: all’intervallo si va sull’1-0.

Doppio cambio per Iacolino alla ripresa: fuori Zazzi e Rolando, dentro Battistello e Repossi.

Il Varese rientra fisicamente ma non mentalmente nella ripresa: Bruzzone lascia correre una palla su cui Bizzi non esce e il centrale deve salvare in qualche modo (4’); Longobardi si fa fermare facilmente da Botturi (5’); Magrin crossa molle su punizione (6’); Granzotto non controlla due palloni innocui e costringe Iacolino – tutt’altro che contento per ciò che vede in campo – a cambiarlo (16’). In mezzo, al 14’, tacco di Lazzaro e tiro secco appena alto di Broggini.

Piove sul bagnato per il Varese, perché al 18’ Palazzolo è costretto a chiedere il cambio: il problema muscolare sarà valutato oggi, purtroppo (come detto da Iacolino nel post-partita) potrebbe essere serio.

Entra Lercara, che ci mette subito cattiveria, lottando e pressando su ogni pallone. Da lui – in tutti i sensi: come spirito; e anche dai suoi piedi – parte la riscossa biancorossa. Al 24’ il biondo fantasista apre su Arca, che controlla e crossa profondo e calibrato sul secondo: Longobardi la insegue, la raggiunge e prova a spedirla di testa sul palo opposto, mandando fuori di centimetri. Un minuto più tardi il centravanti si dispera ancora (25’): Lercara recupera e serve il Longo che spara di potenza dal limite, centrando una piena e clamorosa traversa.

È il momento migliore del Varese e l’Inveruno corre ai ripari, passando a 5 in difesa. La spinta continua. 28’, cross di Magrin, Ferri la trova di testa e viene travolto un istante dopo da portiere e difensore di casa: la palla esce, l’arbitro lascia correre.

Dentro anche Simonetto, che va a dar battaglia davanti sui palloni alti. Il primo che tocca è pericolosissimo (36’): rimpallo in area, il “nato pronto” appoggia su Lercara, cross teso immediato su cui Longobardi è in ritardo di un soffio. Il Varese meriterebbe il gol; ma il gol non arriva nemmeno al 43’: gran girata dal limite di Battistello diretta all’angolo, Monzani vola e respinge; sugli sviluppi Lercara se la trova lì nel mucchio e colpisce in qualche modo trovando anche lui il muro di Monzani.

Purtroppo per il Varese, è l’ultimo (doppio) sussulto. Al 96’ l’arbitro fischia tre volte: il Varese perde 1-0 contro l’Inveruno, incassando la terza sconfitta in cinque partite e scivolando a -11 dalla vetta.

Il tempo c’è ma l’allarme suona forte e chiaro: urgono soluzioni. E risultati.

reti nel pt Chessa al 28’.

(4-3-3): Monzani; Marioli, Botturi, Bugno (Busa dal 37’ st), Panzani; Di Gioia, Lazzaro, Cazzaniga (Galli dal 42’ st); Chessa (Nava dal 27’ st), Broggini (Valente dal 44’ st), Bollini Frigerio (Caraffa dal 23’ st). A disposizione: Frattini, Ferrara, Panatti, Puricelli. All. Mazzoleni.

(4-3-2-1): Bizzi; Careccia, Bruzzone (Simonetto dal 32’ st), Ferri, Granzotto (Arca dal 16’ st); Monacizzo, Magrin, Zazzi (Battistello dal 1’ st); Rolando (Repossi dal 1’ st), Palazzolo (Lercara dal 20’ st); Longobardi. A disposizione: Frigione, Rudi, Melesi, Fratus. All. Iacolino.

: Monaldi di Macerata (Cavaliere e Spremulli di Torino).


Spettatori: 300. Ammoniti: Longobardi e Repossi (V); Di Gioia (I). Angoli: 2-7; fuorigioco: 2-2; tiri (in porta): 8 (4) – 12 (6); falli: 14-16; recupero: 1’ + 6’.

Gli altri approfondimenti su Inveruno-Varese:
le interviste post-partita

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