Allarme panace di Mantegazza nei boschi di Bregazzana: primo caso certificato nel Varesotto

Una segnalazione sul gruppo WWF Belgirate ha portato all’identificazione dell’Heracleum mantegazzianum, pianta invasiva e pericolosa per l’uomo: può causare gravi ustioni cutanee se toccata. Ambientalisti preoccupati per la diffusione nel territorio. Autorità e WWF avviano monitoraggi e campagne informative.

VARESE – È stato confermato nei giorni scorsi il primo caso accertato di panace di Mantegazza (nome scientifico Heracleum mantegazzianum) nei boschi che circondano Bregazzana, frazione collinare di Varese. La scoperta, potenzialmente pericolosa, è avvenuta grazie all’occhio attento di un escursionista, che ha pubblicato foto della pianta sul gruppo Facebook WWF Sentiero dei Castagni – Belgirate e dintorni.

Immediata la mobilitazione degli esperti. Tra questi Daniele Zanzi, agronomo di fama internazionale, che ha confermato l’identificazione e spiegato la gravità del ritrovamento:

“Questa pianta, originaria del Caucaso, è tra le più invasive e tossiche d’Europa. La linfa provoca gravi ustioni cutanee, anche permanenti”.

L’Heracleum mantegazzianum, infatti, può superare i 4 metri di altezza e ha ombrelle bianche molto grandi. Ma la sua particolarità più temibile è la linfa, fototossica, che a contatto con la pelle e sotto il sole provoca vesciche simili a ustioni di secondo grado.

Fino ad ora la pianta era stata segnalata soprattutto nel Lecchese, Bergamasco e Bresciano, dove ha causato danni agli ecosistemi locali. La presenza nel Varesotto è una novità inquietante per naturalisti e ambientalisti.

Il WWF e le autorità forestali si preparano ora ad attivare un monitoraggio nell’area di Bregazzana e nei boschi limitrofi. In parallelo partirà una campagna di sensibilizzazione per aiutare i cittadini a riconoscere la pianta e comportarsi in modo corretto.

Cosa fare in caso di avvistamento:

  • Non avvicinarsi né toccarla
  • Non tentare di rimuoverla da soli
  • Segnalarla alle autorità competenti
  • Fotografarla solo a distanza di sicurezza

La scoperta rilancia il dibattito sulle specie aliene invasive e sul loro impatto sia ambientale che sanitario. La prudenza è d’obbligo, specialmente per chi frequenta sentieri e aree boschive in questi mesi estivi.