Allarme peste suina. L’UE impone la zona Rossa al Parco del Ticino. Ipotesi estensione al Varesotto

Coinvolti nel provvedimento di "zona rossa" ben 16 comuni della provincia di Pavia, compreso il capoluogo, e 5 della Città metropolitana di Milano, tra i quali Abbiategrasso, ma con molta probabilità il provvedimento verrà esteso ad alcuni comuni della provincia di Varese (immagine generica di repertorio)

MAGENTA (MI) – Zona rossa per il Parco del Ticino, voluta dall’Unione Europea, dopo il ritrovamento nei giorni scorsi nella fascia territoriale del Pavese delle carcasse di quattro cinghiali contagiati dalla Paste Suina Africana. Il ritrovamento di tali carcasse contaminate è avvenuto nello specifico nella fascia territoriale del Pavese e il provvedimento è stato già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea. Ora è compito del Ministero della Salute avvisare la Regione Lombardia, che a sua volta dovrà preparare l’ordinanza con i divieti.

Coinvolti nel provvedimento di “zona rossa” ben 16 comuni della provincia di Pavia, compreso il capoluogo, e 5 della Città metropolitana di Milano, tra i quali Abbiategrasso, ma con molta probabilità il provvedimento verrà esteso ad alcuni comuni della provincia di Varese.

Niente caccia, dunque, all’interno della zona rossa, fatta eccezione per quella di depopolamento dei cinghiali, e divieto per i non residenti di passeggiate nei boschi alla ricerca di funghi. I residenti e i proprietari o affittuari di seconde case, invece, possono effettuare escursioni, ma permane per loro l’obbligo di cambiare le calzature alla partenza e all’arrivo e di effettuare il lavaggio delle suole delle scarpe, così come fanno anche i ciclisti, che hanno l’obbligo di lavare le gomme delle bici.

Questa non è la prima zona rossa istituita per tali ragioni dall’UE. La scorsa estate la UE aveva già ricompreso in questa fascia di rischio anche altre zone rosse nell’area collinare dell’Oltrepò Pavese, a seguito del rinvenimento di cadaveri di cinghiali morti, risultati poi infetti.