Allarme piccioni al Sacro Monte «Basta cibo o devastano tutto»

«Vietato depositare mangimi per volatili. Gli escrementi rovinano irrimediabilmente le opere d’arte. I trasgressori saranno denunciati alle autorità». Firmato: Santuario Santa Maria del Monte.

Questo il messaggio che si trova in molteplici copie sulla via Sacra, una cappella si e una no. I destinatari sono i pellegrini che nutrono gli uccelli, arrivando perfino a spargere mangimi.

Un comportamento sbagliato perché gli uccelli selvatici sono ben capaci di trovare da soli il nutrimento.

Chi deposita cibo per gli uccelli, inoltre, firma una condanna a morte per le cappelle che, per forza di cose, finiscono per essere “innaffiate” con gli escrementi “chimici” dei pennuti.

«Io amo gli animali, ma posizionare cibo per uccelli vicino alle cappelle è “un abuso” – dice , presidente degli Amici del Sacro Monte – Il Sacro Monte è un patrimonio importantissimo che abbiamo a Varese e che non possiamo rischiare di perdere. Tanto più sapendo che è finito il periodo glorioso di che compì “il grande restauro”. Adesso bisognerebbe sperare di un altro Risorgimento per metterci mano. Detto questo, io non ho mai visto nessuno nutrire gli uccelli sulla Via Sacra, né mi sono accorta dei danni. Quello che è certo è che il Sacro Monte è un patrimonio che non sappiamo se riusciremo a tramandare ai posteri e che, di conseguenza, bisogna impegnarsi a mantenerlo nelle migliori condizioni».

Tra i volatili ci sono anche i piccioni, la cui popolazione al Sacro Monte sembra essere in aumento (la valutazione è basata su una percezione, non sono state fatte indagini a riguardo). In città, invece, i piccioni sembrano essere meno. Che si siano trasferiti dal centro al Sacro Monte?

«Tenderei ad escluderlo – dice , responsabile del settore volontariato della Lipu – Succede che le popolazioni di piccioni si spostino dalla città alle aree esterne, ma solo per alimentarsi. Alla sera ritornano a casa, non si trasferiscono definitivamente. Può invece succedere che popolazioni ridotte aumentino».

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