Allarme rosso in tribunale Ci sono diecimila fascicoli fermi

VARESE Da oggi si ricomincia: la lunga estate è finita. Ma per il palazzo di giustizia di piazza Cacciatori delle Alpi è come se fosse già autunno.La nuova stagione giudiziaria si apre sotto auspici tutt’altro che rosei. Gli indizi gravi, precisi e concordanti evidenziano che il tribunale di Varese sta vivendo un periodo di costante declino di prestigio. La situazione in cui versa la sezione penale è emblematica in questo senso. Giudici e procuratori sono costretti al superlavoro, ma è impossibile per loro coprire tutte le falle.Nel febbraio scorso trentasei avvocati scrissero una lettera alla Corte d’appello di Milano per denunciare la grave situazione in cui versava l’ufficio del giudice per le indagini preliminari, costretto ad affrontare carenze solo in parte compensate, per usare le parole degli avvocati, da «un alternarsi di giudici del dibattimento penale, “prestati” all’ufficio gip/gup per le sole udienze preliminari e per le udienze di convalida». Tutto ciò mentre l’unico gip “titolare”, vale a dire Cristina Marzagalli, veniva trasferita al dibattimento creando giocoforza un ulteriore ingorgo, non potendo pronunciarsi su casi che aveva già affrontato nella sua precedente funzione.Da febbraio la situazione non è mutata granché.La piena ripresa dei lavori (comunque mai completamente interrotti neppure ad agosto) dovrebbe finalmente regalare all’ufficio gip il ritorno di Giuseppe Fazio, che mancava da Varese dal giugno 2011 perché impegnato a Roma nella commissione d’esame del concorso per i nuovi magistrati.Ma la sua potrebbe essere una toccata e fuga: il suo nome figura infatti tra i papabili per ricoprire l’incarico di presidente della sezione penale del tribunale di Novara.Giuseppe Battarino (tornato lo scorso giugno dopo aver ricoperto, dall’aprile 2011, l’incarico di gip nel tribunale calabrese

di Paola) e Natalia Imarisio (trasferita alla mansione solo di recente) rischiano così di restare ancora soli. L’impegno che li attende è di quelli che fanno tremare le vene: si stima che l’arretrato accumulato nei mesi passati sia di oltre diecimila fascicoli. Diecimila casi penali che attendono l’archiviazione, il rinvio a giudizio, o la chiusura attraverso i riti alternativi. Anche i sostituti procuratori non se la passano meglio. In servizio ce ne sono sei (oltre al procuratore Maurizio Grigo), mentre due uffici sono ancora vuoti. Il posto lasciato libero da Tiziano Masini, ora alla procura generale di Milano, verrà occupato da Annalisa Palombo, nominata da Ivrea. Ma il magistrato, che è in maternità, potrà approdare a Varese non prima del 2013.L’attesa di rinforzi sembra una vana speranza. Il tribunale di Varese non pare affatto essere fra le priorità degli organi istituzionali, a fronte invece dell’accresciuta importanza del tribunale di Busto Arsizio.Non a caso, dopo le improvvise dimissioni di Emilio Curtò (di fatto a partire dallo scorso maggio), la presidenza del tribunale di Varese è ancora affidata a un vicario interno: il “reggente” Miro Santangelo. A Busto Arsizio, invece, per fare fronte alla partenza del procuratore Francesco Dettori (da metà luglio a Bergamo) è intervenuta direttamente la Procura generale di Milano con l’applicazione per tre mesi di Eugenio Fusco. Un altro dato fotografa la situazione di Varese. Nel bollettino del trasferimento redatto dalla Csm, quello in cui vengono indicate le urgenze in organico da colmare quanto prima con nuovi giudici, non c’è traccia della città giardino. Ciò che significa che, almeno nel medio periodo, non ci saranno aggiunte, mentre restano possibili trasferimenti in uscita verso altre sedi.

s.bartolini

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