Allergici ai peli di animali I bambini più a rischio

Attenti al rapporto troppo stretto fra bambini e piccoli animali domestici. Infatti nella stagione in cui le allergie si fanno sentire di più ce n’è una che può colpire tutto l’anno ed interessa almeno il 10% dei bambini. Si tratta di quella al pelo degli animali,che secondo gli esperti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, sta facendo registrare una vera e propria impennata.

Responsabile di questo tipo di reazioni in realtà non è il pelo bensì una proteina, come spiega il responsabile di Allergologia della struttura Alessandro Giovanni Fiocchi: “Si tratta dell’albumina, che si trova nella saliva, nelle ghiandole sebacee e nel sudore e che viene sparso sulla pelliccia quando cani e gatti si leccano per lavarsi”. Una molecola che si diffonde facilmente poichè molto piccola e volatile, e dal mantello degli animali si sparge nell’aria attaccandosi al corpo e ai vestiti delle persone e rimanendo negli ambienti domestici anche per lungo tempo.

Ma la vera novità negli ultimi anni, in termini di allergie al pelo, è data dai cosiddetti nuovi animali domestici: criceti, cavie, conigli nani e furetti. “Da quando si sono diffusi in casa – prosegue Fiocchi – tra bambini e ragazzi si è registrata un’ascesa delle reazioni allergiche. Questo trend in crescita si rileva a livello nazionale e

anche tra i piccoli pazienti del Bambino Gesù: circa 3 su 100 manifestano questo tipo di allergia”. Le reazioni allergiche possono manifestarsi sotto forma di rinite, congiuntivite, orticaria o dermatite da contatto, ma il sintomo principale è l’asma, in forma spesso difficile da riconoscere perchè non dà tosse nè la tradizionale percezione di mancanza di fiato.

Per trattare queste allergie si può ricorrere agli antistaminici e al cortisone, mentre per un’azione di prevenzione si può ricorrere ai vaccini, che possono essere somministrati sia per via sottocutanea che sublinguale. Eppure il rischio è anche inverso: anche i cani possono sviluppare dermatite da contatto, e in alcuni casi è stato dimostrato che a scatenare la reazione sono stati i peli umani.

u.montin

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