Alluvione, lezioni mai imparate. Stavolta che si fa?

Il tratto di strada che dalla Prima Cappella porta al Sacro Monte ha visto il ripetersi di uno smottamento verificatosi il 28 dicembre 2011. I tecnici della Tutela ambientale con a capo l’assessore consegnarono una relazione paventando la possibilità che nuovi smottamenti potessero abbattere la protezione realizzata. Vi fu la soluzione di chiudere la strada durante i lavori e permettere l’accesso al Sacro Monte rimettendo in funzione la funicolare che durante il periodo invernale rimane ferma. Naturalmente la miopia degli amministratori concesse l’uso gratuito della funicolare solo ai residenti, e quindi il

Sacro Monte e Campo dei Fiori rimasero completamente abbandonati dai visitatori. Non sono un tecnico, ma suggerirei di vedere se i lavori di ripristino di quel minigrattacielo che sorge davanti alla settima cappella abbiano potuto influire sul deflusso delle acque dalla zona e anche se i torrenti o le cascate causate da cementificazioni o asfaltature, che dimenticano di canalizzare l’acqua derivante da particolari condizioni di piogge, possano aver causato lo smottamento di questi giorni. Nel 2012 le previsioni di spesa furono di 102mila euro, oggi si parla di oltre 140mila.