Ambulanti irregolari e prostitute Ecco i frontalieri della crisi

Luino – Tempi di crisi per tutti. Persino per i venditori ambulanti e le prostitute. Così si improvvisano «frontalieri» e corrono a decine a cercare fortuna in Canton Ticino. Parola delle guardie di confine che hanno descritto il fenomeno alla stampa di oltreconfine.

Accade, infatti, che alcune decine persone di nazionalità straniera ma provenienti dal Varesotto e dal Comasco, ma anche dal Milanese e dal Novarese, tentino di entrare in Ticino per svolgere i lavori più disparati senza avere i regolari permessi o trasportando, in alcune occasioni, merce da vendere non conforme a quanto stabilito dalle norme di fabbricazione.

Gli agenti si trovano così confrontati, nell’eseguire i loro normali controlli, anche con frequenti arrivi di cittadini stranieri, soprattutto indiani e pakistani, che cercano di introdursi sul territorio per piazzare prodotti di scarso valore. Con loro, infatti, hanno le classiche paccottiglie – dagli accendini a piccoli oggetti di elettronica a tutta una serie di gadget dedicati alla vendita ambulante – e materiale contraffatto. Merce che però non può essere venduta nemmeno in Ticino.

«Spesso – ha chiarito al Corriere del Ticino, Davide Bassi, responsabile delle pubbliche relazioni delle guardie di confine – ci troviamo di fronte a cittadini stranie¬ri sprovvisti di permessi, di docu¬menti in regola o in possesso di mer-canzia, di gadget, che non funziona¬no; contraffatti o realizzati in modo non conforme a quanto stabilito dalla legge: oggetti, quindi, che po¬trebbero risultare anche dannosi per la salute degli eventuali acquirenti». La merce, e i venditori, arriva alla frontiera a bordo di furgoni, di auto o del treno, via Chiasso o Luino. E il primo ed uni¬co ostacolo, prima del loro ingresso in Ticino, è rappresentato proprio dalle guardie di confine ai valichi ed in tutta la zona di confine. E se i venditori ambulanti irregolari sono in crisi non va meglio alle prostitute. Pochi clienti e pochi guadagni le spingono così a cercare fortuna in Svizzera. Movimenti, sempre segnalati dalle forze dell’ordine ticinesi. Non sono poche, infatti, le donne che, per com¬battere lo scarso giro d’affari in Lombardia il sabato e la domenica scelgono di spostarsi in Ticino.

A volte si tratta di ragazze in regola con i permessi, in altre occasioni, invece, ci si trova di fronte a giovani (provenienti da Paesi dell’Est), che possono entrare in territorio svizze¬ro, grazie alla libera circolazione del-le persone. Salvo poi avere, come emerso in più di un controllo, decine e decine di preservativi nella borsetta. Da qui la necessità di tenere alta l’attenzione. Anche per evitare ogni possibile forma di sfruttamento.
Alessio Pagani

p.rossetti

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