Ammazzato in un agguato nel CasertanoA Gallarate era un cittadino esemplare

GALLARATE Controlli a tappeto in tutto il Casertano e numerose perquisizioni a carico degli esponenti del clan dei casalesi sono stati portati a termine l’altra notte dalle forze dell’ordine partenopee nel tentativo di accertare chi abbia ucciso Antonio Salzillo, 50 anni, nipote dello scomparso Antonio Bardellino (storico capo clan che animò la guerra di camorra tra fine anni ’80 e primi anni ’90), da 5 o sei anni “rifugiato” a Gallarate. Un camorrista in esilio, quindi, Salzillo: a Gallarate (dove risiedeva è

un particolare mantenuto segreto) non aveva alcuna attività: né legale né illegale.
Nel Varesotto Salzillo non ha mai commesso reati di sorta; e neanche in Svizzera, dove si era rifugiato una decina di anni fa. Da un anno circa era libero dall’obbligo di firma che quotidianamente lo portava nel commissariato di polizia gallaratese. Un cittadino esemplare, per Gallarate: gli "affari" li conduceva altrove.

Se a Gallarate Salzillo non aveva alcun traffico, a Cancello Arnone il 50enne, con svariati precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione ai fini di spaccio e persino violenza sessuale ai danni di una donna di 35 anni di Latina (ingannata e costretta al rapporto non consenziente nel 2007 in cambio del miraggio di un posto di lavoro), era titolare più o meno occulto di un bar e di una concessionaria d’auto. Salzillo è stato freddato l’altro ieri insieme a Clemente Prisco, 45 anni di Ottaviano (Napoli) e lontano parente di Raffaele Tutolo, in località Santa Maria, mentre a bordo di una Bmw compiva il tratto di provinciale che collega Cancello Arnone a Villa Literno. Pare che l’obiettivo dell’agguato, che ha visto due, forse tre persone scaricare svariati colpi di calibro 9.21 contro le due vittime, fosse proprio Salzillo.

Movente dell’agguato, che vede i carabinieri di Casal di Principe sospettare del clan dei casalesi, sarebbe un ritorno all’attività di un tempo di Salzillo. Terminato il regime di sorveglianza speciale gallaratese, Salzillo potrebbe aver tentato di ricostituire il vecchio gruppo a Cancello Arnone. Progetto inviso ai casalesi capeggiati da Francesco Schiavone (detto Sandokan) già vecchio nemico di Bardellino, zio di Salzillo. Il  50enne l’altro ieri aveva cercato di salvarsi saltando giù dalla Bmw in corsa. Inutilmente.

e.romano

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