«Anche a Bolzano la Pro perde, ma noi tifosi vinciamo»

«Perdere così brucia, ma siamo tornati da Bolzano con una convinzione: vale sempre la pena esserci»

Sfidare il freddo, i chilometri, la nebbia, per stare al fianco della Pro Patria ultima in classifica e ancora senza vittorie. Lo puoi fare solo se hai una passione profonda, qualcosa che ti brucia dentro e che ti fa dire ogni volta: «Dai, saltiamo in macchina e partiamo».

Alessandro Bianchi, 17 anni, di Olgiate Olona. Segni particolari: innamorato del calcio e della Pro Patria. «Non mi perdo una partita, allo Speroni e fuori casa – racconta – L’anno scorso ho fatto tutte le trasferte, e anche in questa stagione non voglio perdermene una. Finora ho rispettato la tabella di marcia…». Alessandro e il suo gruppo di amici fedelissimi biancoblù non mancano mai. E sabato erano al Druso di Bolzano a incitare i tigrotti dal 1’ al 90’: 600 chilometri tra andata e ritorno. Altri componenti della macchinata: Simone Lamperti, Roberto Lusetti, Alessandro Gorletta, Ivano Perfetti. Il viaggio non è stato una passeggiata: «Ci abbiamo messo sei ore esatte: partiti da Busto alle 11.40, siamo arrivati alle 17.40, tant’è che non siamo riusciti a vedere i primi dieci minuti della partita. Lassù abbiamo trovato un traffico pazzesco, un sacco di gente andava ai mercatini di Natale. A un certo punto abbiamo temuto di non riuscire ad arrivare prima del secondo tempo».

«Allo stadio abbiamo trovato gli ultras e altri tifosi biancoblù – continua Ale Bianchi – La nostra tifoseria si conferma speciale: siamo ultimi, non abbiamo ancora vinto, soffriamo, ma ci siamo sempre. Purtroppo anche stavolta siamo usciti con l’amaro in bocca per quel gol evitabile preso all’88’. Ma andrei a Bolzano altre mille volte: perché la squadra, pur con i suoi limiti, si impegna al massimo e quindi merita il nostro sostegno; e soprattutto perché vale sempre la pena andare in trasferta con un gruppo di amici come il nostro». Certo, qualche volta non guasterebbe suggellare il divertimento della trasferta con un risultato positivo. «Per essere ripagati di tutta la passione che ci abbiamo sempre messo, la Pro Patria dovrebbe andare in Champions League. Ma mi accontenterei anche della serie B… Una cosa è certa: i nostri tifosi, almeno quelli che ci sono sempre, sono da serie A». Anche il viaggio di ritorno da Bolzano non è stato comodissimo, soprattutto per la fitta nebbia. «All’autogrill di Desenzano abbiamo incontrato La Gorga – conclude il giovane supertifoso – Gli abbiamo fatto i complimenti per l’ennesima grande prestazione».