Anche i leghisti varesini rendono omaggio a Bignasca

Lugano – Bandiere insubri nel cielo svizzero. Anche i leghisti varesini hanno portato l’ultimo saluto a Giuliano Bignasca, presidente fondatore della Lega dei ticinesi, scomparso improvvisamente nella notte tra mercoledì e giovedì.Presenti il segretario federale della Lega e presidente della Lombardia Roberto Maroni e il fondatore del Carroccio Umberto Bossi, al quale Bignasca si era ispirato, nel 1991, per fondare al Lega dei ticinesi. Ma anche il presidente nazionale della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti, il consigliere federale Andrea Mascetti, il segretario provinciale Matteo Bianchi e

il presidente della Provincia di Varese Dario Galli. Da Como anche il deputato Nicola Molteni. E tantissimi altri militanti leghisti ed esponenti dell’associazione culturale Terra Insubre, che nel Carroccio era stata forse la parte più attiva, grazie anche al rapporto con il consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi, a mantenere i rapporti con la Lega d’oltreconfine. La bandiera che dalla Lombardia è stata portata per celebrare la figura di Bignasca è stata il Ducale dell’Insubria, simbolo che unisce il Canton Ticino alla Lombardia.

«Un padre politico per noi giovani» ha detto Gobbi.
«È stato commovente vedere tutto il Canton Ticino riunito attorno a Giuliano Bignasca. E non solo, perché le bandiere dell’antico Ducato di Milano hanno sfilato accanto a quelle militari ticinesi, segno di un’unità tra di noi» ha detto Mascetti.

«Provo sincera tristezza per la scomparsa di un amico della Lega che ha portato avanti battaglie e idee che ci hanno accomunato. Personalmente ho avuto l’onore di conoscerlo e apprezzare le sue qualità di condottiero politico che ha sempre agito nell’interesse del popolo ticinese. Il suo impegno rimarrà un esempio per tutti, credo anche per i suoi oppositori. Il suo lavoro resterà un esempio per la Lega dei Ticinesi e resterà prezioso in vista di una

più serrata collaborazione transfrontaliera» è il saluto che Matteo Bianchi ha voluto indirizzare a Bignasca. Che aggiunge: .I leghisti di Varese hanno partecipato più volte, come ospiti, al Natale della Patria, la festa nazionale svizzera, che cade il primo agosto. Chiaramente all’edizione organizzata dalla Lega dei ticinesi. Dove, a differenza della politica italiana, la prima cosa che stupiva era il rapporto “diretto” tra il leader di partito e la sua gente. Senza nessun filtro.Marco Tavazzi

p.rossetti

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