Anche il lago fa festa con il suo Varese

Orgogliosi di voi - Ieri all’Isolino Virginia atto finale di una stagione travolgente con squadra e tifosi

Come un piccolo pulcino di Germano Reale che esce dalle torbide acque del lago di Varese, così il Varese è rinato dal limaccioso fango del fallimento. È il viaggio che ci ha portati fin qui, fin sulle rive dell’isolino Virgina, ad averci fatti diventare grandi. Ad averci fatto mettere le ali, per volare bassi tra le onde del lago e poi prendere la rincorsa fin sopra il punto più alto del Sacro Monte. Dalla cassa del morto, alla rinascita e consacrazione. Dall’oblio più cupo e disperato alla speranza che sa di vita. Da una squadra che non c’è alla vittoria dell’Eccellenza. E la conquista della Serie D da imbattuti è solo una conseguenza di tutto questo: è solo il dolce frutto dell’amore della gente del Varese. Un popolo che ieri sera si è goduto la sua meritata festa, la sua piccola grande vittoria. Perché riempire tutti gli stadi, di questo girone dantesco del purgatorio, con i propri colori non era scontato, per nulla; così come non perdere manco mezza partita in campionato. Quella all’isolino Virginia è una festa collettiva, così come lo è stata l’apoteosi della cavalcata di quest’anno: una vittoria collettiva. Nessun merito personale, sia chiaro: la festa è per tutti, perché il grazie lo si deve a tutti. Dal presidente, fino all’ultimo tifoso.Tutti arrivano all’isolino sullo stesso battello che fa la spola da Biandronno: quello con sopra una bandiera

biancorossa, la stessa che ha portato il Varese su ogni campo quest’anno. Sul primo battello ci sono il fondatore Enzo Rosa, Il difensore Francesco Viscomi e il mister Giuliano Melosi, che si mette al timone. Così come ha traghettato la squadra, ora traghetta noi alla festa. Enzo Rosa è praticamente nato sul lago e ne conosce tutti i segreti, anche quelli più reconditi: ha gestito la cooperativa dei pescatori per almeno una decade, e ora ci fa da cicerone. Sull’ultimo viaggio ci sono il presidente Gabriele Ciavarrella e il suo vice Piero Galparoli: in piedi sulla prua a comandare il tragitto. Noi li vediamo dalla riva, è quella è un po’ un’immagine iconica, perché parla del nostro futuro. Un futuro senza nubi all’orizzonte, un po’ proprio come ieri sera.Alla festa ci sono tutti i cuori di questo Varese: Pietro Frontini, Giorgio Scapini con la sua Mirella, Aldo Cunati, Ciro Improta, Omar Valentini, e così via fino all’ultimo calciatore della rosa. La serata inizia con lo chef Francesco Testa che accoglie i suoi ospiti, l’aperitivo è un buffet enorme, poi la cena nella Tana dell’Isolino a base di prodotti tipici del territorio: una cena di lago. Quando cala il sole definitivamente il lancio delle lanterne biancorosse nel cielo. Questo Varese ha il vento in poppa, e come dice Ciavarrella: «Siamo stati irraggiungibili tutto l’anno e lo siamo pure ora nel giorno della festa».