VARESE Andy Warhol e i suoi 15 minuti di celebrità: nelle prova di maturità al candidato, prendendo spunto da questa previsione di Andy Warhol, viene chiesto di analizzare il valore assegnato alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e di riflettere sul concetto di “fama” proposto dall’industria televisiva (reality e talent show)o diffuso dai social media (Twitter, Youtube, Facebook).
“In the future everyone will be world-famous for 15 minutes”: è questa la profezia del visionario artista Andy Warhol pittore ed esponente della pop art americana. L’espressione è una parafrasi di una riga del catalogo della mostra di Warhol per una mostra al Moderna Museet, a Stoccolma, da febbraio a marzo 1968.
Il catalogo diceva: “In futuro tutti saranno famosi per 15 minuti. ” Nel 1979 Warhol ha ribadito la sua affermazione, “… la mia previsione dal Sessanta finalmente si è
avverato: in futuro tutti saranno famosi per 15 minuti ” Warhol ha poi tentato di confondere intervistatori cambiando la dichiarazione variamente a “In futuro 15 persone saranno famosi” e “In 15 minuti tutti saranno famosi.”
Il celebre ed eclettico artista non era nuovo ad aforismi orginali come ad esempio: La cosa più bella di Tokio è McDonald’s. La cosa più bella di Stoccolma è McDonald’s. La cosa più bella di Firenze è McDonald’s. Pechino e Mosca non hanno ancora nulla di bello; Roma è l’esempio di ciò che accade quando i monumenti di una città durano troppo a lungo; Tutti gli scandali aiutano la pubblicità, perché non c’è migliore pubblicità della cattiva pubblicità (da studenti.it e Khayyam’s Blog).
Andy Warhol, nome d’arte di Andrew Warhola Jr. (Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987), è stato un pittore, scultore, regista e produttore cinematografico statunitense, figura predominante del movimento pop art americano.
Figlio di immigrati ruteni del villaggio di Miková (Slovacchia), mostrò subito il suo talento artistico, e studiò arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology ora conosciuto come Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferì a New York. La “grande mela” gli offrì subito molteplici possibilità di affermarsi nel mondo della pubblicità, lavorando per riviste come Vogue e Glamour.
Morì a New York il 22 febbraio 1987, alle 5.45 del mattino, in seguito a un intervento chirurgico alla cistifellea, dopo aver realizzato Last Supper, ispirato all’Ultima cena di Leonardo, che fu esposto a Milano. I funerali si svolsero a Pittsburgh, sua città natale, e a New York venne celebrata una messa commemorativa (da Wikipedia).
s.bartolini
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