Appaltopoli/ Spunta collaboratore Matteoli: Casa da Anemone


Roma, 12 mag. (Apcom)
– Sarebbe un collaboratore del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli il destinatario di un’altra operazione immobiliare dell’architetto Angelo Zampolini, sospettato dalla Procura di Perugia di essere il prestanome dell’imprenditore edile Diego Anemone. Destinatario di 520mila euro per l’acquisto di una casa a Roma destinata alla figlia e al genero, sarebbe Ercole Incalza, nominato consulente del ministero nel 2004 dall’allora ministro Pietro Lunardi.
Dell’inchiesta parlano stamane anche altri due quotidiani, Corriere della sera e Messaggero.

Secondo Repubblica, che definisce Incalza “vecchia conoscenza socialista della Tangentopoli di Lorenzo Necci e Francesco Pacini Battaglia”, senza peraltro specificare l’esito di quella vicenda giudiziaria che risale all’epoca in cui Incalza era un manager della Tav, le indagini del Nucleo tributario della Guardia di Finanza hanno accertato “che il 7 luglio del 2004, una provvista di 520mila euro messa a disposizione da Anemone e trasformata da Zampolini in 52 assegni circolari dell’importo di 10mila euro ciascuno, pagò l’acquisto di oltre la metà dell’appartamento che Incalza volle per la figlia e suo marito a Roma”, situato “a cinque minuti da piazza del Popolo, il cuore della città”. “Per il professionista – scrive il Corriere a proposito del coinvolgimento di Zampolini nel caso che ha coinvolto l’ex ministro del Pdl – deve essere stato un periodi di lavoro intenso, visto che neanche 24 ore prima ha chiuso la compravendita per Scajola”.

Attualmente l’ex manager Tav Incalza sarebbe capo della struttura di missione del ministero delle Infrastrutture oggi guidato da Matteoli. Ma nel 2004, precisa il Messaggero, fu “nominato consulente da Pietro Lunardi”.

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