Autismo, un nuovo approccio “umano”: l’Aias convoca operatori e genitori per divulgare i primi risultati della sperimentazione effettuata nel nuovo centro diurno di Somma Lombardo. L’8 e 9 novembre alle Robinie il convegno “Approccio all’autismo umano – approccio umano all’autismo”, in cui interverranno esperti di fama internazionale come il neurolinguista belga Theo Peeters e la sua erede al centro per la formazione sull’autismo di Anversa, la linguista Hilde De Clerq.
Per ora sono dieci i piccoli utenti che vengono accolti in una casa ristrutturata «praticamente sotto il campanile» della città, in pieno centro a Somma Lombardo, come racconta con orgoglio il presidente di Aias Bruno Ceccuzzi. In base ad un progetto sperimentale concesso da Regione Lombardia e partito esattamente un anno fa, il 29 ottobre 2012, gli ospiti vengono trattati con un approccio psico-educativo intensivo all’interno di un centro frequentato unicamente da soggetti autistici.
«A livello di strutture pubbliche è un approccio multifunzionale innovativo, che segue le più recenti linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità sull’autismo – spiega il dottor Fabio Mairani di Aias, responsabile del centro diurno di Somma – i bambini vengono al centro cinque giorni alla settimana per quattro ore al giorno. È un contesto familiare,
creato ad hoc con luci, colori e tecniche comunicative pensate appositamente per i bambini autistici, in cui giocano, leggono, eseguono dei compiti, fanno la merenda e gestiscono delle piccole incombenze quotidiane, come lavare i piatti oppure presto anche fare la spesa. Cerchiamo di insegnare loro delle competenze da spendere nella vita di tutti i giorni».
La sperimentazione si dovrebbe concludere il 31 gennaio prossimo, ma Aias confida in un rinnovo o in un convenzionamento, per consolidare l’attività della struttura, anche se il vicepresidente Gianluca Castiglioni ricorda che «Aias investe sul progetto autismo già da prima della sperimentazione regionale». Ecco perché la onlus ha deciso di convocare un convegno in cui divulgare questa esperienza innovativa e confrontarsi con gli esperti, gli operatori e i genitori. Su cento posti disponibili, un’ottantina sono già stati prenotati, segno che l’argomento è sentito. «Ci sarà anche l’Asl di Varese – sottolinea il direttore dell’Aias di Busto Stefano Bergamaschi – seppur ridotti, i nostri numeri rappresentano un punto fermo per gli organismi pubblici».
n A. Ali.
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