Area delle Nord: «L’abbandono non è priorità per il Comune»

Mettiamoci per un attimo nei panni di una persona che arriva a Busto Arsizio per la prima volta in vita sua.

Dopo aver viaggiato in treno, il nostro ipotetico visitatore scende alla stazione delle Ferrovie Nord. Quale sarà il suo primo impatto con Busto, una volta salite le scale che dai binari interrati lo riportano in superficie? La risposta non è di poca importanza, visto che l’area intorno a una stazione è il primissimo biglietto da visita di una città.

Ormai da qualche anno, ma in modo ancora più marcato negli ultimi mesi, la zona che circonda la stazione delle Nord mostra livelli di degrado sorprendenti. È sufficiente fare due passi nei dintorni per rendersene conto. E la soluzione del problema, purtroppo, è tutt’altro che vicina.

«Il rispetto del patto di stabilità – spiega l’assessore alla Sicurezza, – ci impone di fissare delle priorità in merito alle opere pubbliche da realizzare. In questo momento la precedenza spetta ai cinque interventi strutturali relativi al Piano nazionale di sicurezza stradale: la rotonda di via Lonate, il completamento della pista ciclabile di viale Gabardi, le due rotonde in viale dell’Industria, la messa in sicurezza dei percorsi pedonali in via Cassano».

E la riqualificazione dell’area delle Nord? «Arriverà subito dopo, anche se è oggettivamente impossibile stabilire delle tempistiche precise – puntualizza l’assessore – Non mancano le idee e neppure i progetti su come sistemare quell’area: quello che manca, al momento, è la possibilità di utilizzare le risorse di cui pure disponiamo. Non avrebbe senso fare previsioni fino a quando non sapremo con certezza quanto possiamo spendere. Certo – conclude Fantinati – così com’è quell’area resta una ferita aperta».

A pochi metri dalla stazione, nell’ampio spiazzo che una volta fungeva da parcheggio gratuito per i pendolari (prima che venisse chiuso per una mai realizzata “messa in sicurezza”), è alto il rischio di inciampare nei mille cocci aguzzi delle bottiglie di birra che gruppi di sbandati disintegrano per terra dopo averne svuotato il contenuto. Schegge di vetro, lattine vuote e sacchetti della spazzatura sono abbandonati in quella che – da molti incivili – viene utilizzata come una discarica en plein air. Appoggiata a un ramo c’è anche una camicia da uomo usata, ormai sciupata dalla polvere. Tutto questo accade a pochi passi dal centro storico della città.

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