Roma, 16 dic. (TMNews) – La Commissione Interamericana per i Diritti umani ha reso pubbliche 130 fotografie di vittime dei “violi della morte” effettuati durante la dittatura argentina, dal 1976 al 1983.
I prigionieri venivano gettati ancora vivi nelle acque dell’Atlantico ma a volte la marea ne riportava i corpi a riva: le foto sono quelle di 20 cadaveri ritrovati sulle spiagge dell’Uruguay e sarebbero state scattate dalla polizia locale. Tutti i corpi avevano mani e piedi legati e sulla pelle portavano i segni delle torture con i cavi elettrici; una donna presentava segni di abusi sessuali.
Come riporta il quotidiano spagnolo El Mundo la prova incontrovertibile dei “voli della morte” – fino ad allora sempre smentiti dalle forze armate argentine – venne alla luce nel 2005, quando un istituto di medicina legale identificò alcuni corpi ritrovati nel 1977 sulle coste vicino a Buenos Aires: si trattava della fondatrice delle madri di Plaza de Mayo, Azucena Villaflor de Devincenti, e di altre quattro donne fra cui la suora francese Leonie Duquet.
Mgi
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