Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale hanno arrestato un 30enne cittadino svizzero domiciliato nel Bellinzonese e una 35enne cittadina italiana residente nel Luganese, nell’ambito di un’inchiesta per furto e ricettazione.
I fatti risalgono al 24 ottobre, quando l’uomo è stato fermato a Capolago durante un controllo di routine. Nel corso della verifica, gli agenti hanno rinvenuto diversi attrezzi da scasso e numerosi oggetti di dubbia provenienza, tra cui capi d’abbigliamento, accessori e documenti d’identità intestati a terzi.
L’indagine e la perquisizione
Le indagini successive hanno portato alla scoperta che uno dei documenti falsi era stato utilizzato per affittare un appartamento a Pazzallo. La polizia ha quindi proceduto con una perquisizione dell’abitazione, dove si trovava la donna.
All’interno dell’appartamento sono stati rinvenuti telefoni cellulari, apparecchi elettronici, attrezzi da cantiere, un monopattino elettrico e materiale per il consumo di sostanze stupefacenti, tutto ritenuto probabile refurtiva.
Le accuse
Dopo gli interrogatori, il Giudice dei provvedimenti coercitivi (GPC) ha convalidato l’arresto di entrambi. Le accuse a loro carico comprendono, a vario titolo, ripetuto furto, ricettazione e violazione della Legge federale sugli stupefacenti.
Il 30enne dovrà inoltre rispondere di usurpazione d’identità, guida senza licenza, utilizzo improprio di targhe e abuso della licenza di circolazione.
Indagini in corso
Alle operazioni hanno collaborato anche la Polizia Città di Lugano e la Polizia Città di Mendrisio.
L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Veronica Lipari, è tuttora in corso. Fino al completamento degli atti istruttori, non verranno diffuse ulteriori informazioni.













