Arrestato Elia Del Grande: finisce la fuga del condannato per la “strage dei fornai”

Il 50enne, evaso dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia, è stato rintracciato e arrestato a Cadrezzate (Varese).
L’operazione condotta dai Carabinieri di Varese e Modena con il supporto del Ros di Milano.

VARESE – È finita la fuga di Elia Del Grande, il latitante di 50 anni condannato a trent’anni di reclusione per aver sterminato la propria famiglia nel 1998. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri nel comune di Cadrezzate, in provincia di Varese, al termine di un’operazione congiunta dei militari dell’Arma di Varese e Modena, con il supporto del Ros di Milano.

L’arresto nel Varesotto

Le indagini, condotte con un intenso lavoro di monitoraggio e analisi dei movimenti del latitante, hanno permesso di localizzare Del Grande all’interno di un’abitazione di Cadrezzate, dove possiede ancora alcuni immobili.
Una volta individuato, i Carabinieri hanno fatto irruzione e lo hanno bloccato senza incidenti. L’uomo è stato quindi trasferito in carcere, dove tornerà a scontare la pena residua.

La “strage dei fornai” Il nome di Elia Del Grande è legato a uno dei delitti più efferati degli anni Novanta.Il 7 gennaio 1998, nella casa di famiglia a Cadrezzate, uccise il padre, la madre e il fratello: un triplice omicidio che i media ribattezzarono “la strage dei fornai”, poiché la famiglia gestiva un forno di proprietà nel

paese.Condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione, Del Grande ha scontato 25 anni di pena prima di essere ammesso alla misura di libertà vigilata presso la casa lavoro di Castelfranco Emilia (Modena), dove avrebbe dovuto trascorrere sei mesi in osservazione a seguito di una valutazione di “persistente pericolosità sociale” da parte del Tribunale di Sorveglianza.

La fuga e la lettera di giustificazione

Il 30 ottobre scorso, Del Grande si era allontanato dalla struttura modenese, facendo perdere le proprie tracce.
Nei giorni successivi, aveva inviato una lettera a un’emittente televisiva, spiegando i motivi della sua fuga. Nella missiva, l’uomo lamentava la “totale inadeguatezza” delle case lavoro, definendole “peggio del carcere”, e sosteneva di essersi “solo allontanato”, non di essere realmente evaso.
«Mi sono visto crollare il mondo addosso – scriveva – dopo la decisione del Tribunale di Sorveglianza. Pago ancora lo scotto del mio nome e di ciò che ho commesso».

Fine di una latitanza breve

La latitanza di Del Grande è durata poco meno di due settimane. Grazie a un’intensa attività investigativa e a un efficace coordinamento tra i comandi provinciali di Varese e Modena e il Ros di Milano, l’ex detenuto è stato catturato senza resistenza.
Ora dovrà rispondere anche del reato di evasione, mentre resta sotto stretta sorveglianza per valutazioni ulteriori sulla sua condizione psichiatrica e sul rischio di recidiva.

Con la cattura di Elia Del Grande si chiude così una pagina che, a distanza di oltre venticinque anni, continua a evocare una delle tragedie familiari più sconvolgenti della cronaca italiana.