Roma, 22 lug. (Apcom) – E’ sempre più ampio il mercato delle “droghe furbe” e, con la maggiore offerta, si potenziano anche i loro effetti. Sei nuove “Smart Drugs”, infatti, sono state individuate ed analizzate dall’osservatorio fumo alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità, che ha pubblicato, in collaborazione con il ministro della Gioventù, la seconda edizione del volume sulle Smart Drugs, aggiornando le conoscenze scientifiche e gli effetti sulla salute di prodotti vegetali. Quello che viene fuori è una mappa che dettaglia il mondo delle droghe di nuova generazione e fotografa i consumatori.
Cambia infatti l’identikit di chi consuma smart drugs: non è più il giovanissimo in cerca dello “sballo”, ma anche l’adulto attratto dal “viagra naturale”. Negli ultimi 5 anni si è modificato l’uso e il consumo di queste sostanze, il cui numero è cresciuto così come sono aumentate le informazioni scientifiche sulla loro tossicità, in particolare se vengono assunte da giovani, il cui sistema nervoso centrale non ha ancora completato il suo sviluppo, col rischio di incorrere in alterazioni cognitive, emotive e comportamentali che possono condizionare l’intera vita.
Le sei nuove sostanze identificate sono: Argemone mexicana, Brugmansia arborea, Datura stramonium, Muira puama, Piper methysticum, Turnera aphrodisiaca. Il ministro della Salute Fazio, sentito il parere del Consiglio di Sanità e del Dipartimento delle Politiche Antidrog,a ha inserito alcuni di questi cannabinoidi sintetici nelle tabelle delle sostanze stupefacenti con un decreto del 16 giugno 2010.
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Apa
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