VARESE Grandi grosse e solitarie, le cavallette over size stanno comparendo in questi giorni nelle case varesine. Amano annidarsi nei cassonetti delle tapparelle o dietro alle ante delle finestre, sempre in cerca di riparo dalle intemperie esterne visto che proprio in questo periodo la temperatura rigida, soprattutto di notte, inizia a rendergli la vita difficile. Ma niente paura: non sono forme mutanti delle più ordinarie cavallette, e per quanto le loro dimensioni facciano una certa impressione (oltre al fatto che sono piuttosto “forzute”)
si tratta di insetti assolutamente innocui.
«Sono Anacridium aegyptum», spiega l’entomologo e naturalista Danilo Baratelli, «e non c’entrano niente con le locuste al contrario di quello che si potrebbe pensare. Quest’anno non avevo avuto ancora segnalazioni, anche perché non sono molto diffuse da noi; ma in questo periodo, alla fine di ottobre, è normale che inizi a telefonarmi qualche amico preoccupato perché si è trovato in casa questo insetto». E’ un celifero che si distingue per i suoi particolarissimi occhi, a striature verticali nere e marroni, e per la grandezza. In effetti è una specie quanto meno “voluminosa”: le femmine possono raggiungere una lunghezza di 8 centimetri, i maschi di 6.
Fino a pochi anni fa dalle nostre parti non c’erano.«Sono comuni nella zona del Mediterraneo, di solito se ne trovano molti nelle leccete di quercia dalla Liguria in giù. Dipende tutto dalla temperatura. Anche nella pianura Padana ad esempio ce ne sono sempre state e si spiega con l’inverno più mite che non raggiunge temperature eccessivamente basse rendendo più facile il letargo». Qualcuna a dire il vero compariva anche qui, nella zona pedemontana. Ma più che nelle case di solito si trovavano nelle serre: ci arrivavano trasportate insieme alle piante provenienti dalla Liguria, sugli ulivi ad esempio, e restavano all’interno di queste strutture per passare l’inverno al caldo. Poi all’incirca 5 anni fa hanno iniziato a diffondersi, complice la temperatura media che si è alzata costantemente per alcuni anni consecutivi, almeno nell’ultimo decennio, rendendo sfruttabili anche le zone dove il clima è tipicamente più freddo come la nostra alle pendici delle Alpi. Si riproducono proprio tra inverno e primavera, mentre le ninfe si sviluppano verso la fine dell’estate; la loro vita media però è molto breve, di solito l’insetto non supera i due anni.
Non ci sono invasioni in corso, precisa l’entomologo fugando ogni preoccupazione, ma «se prima non si vedeva del tutto adesso è abbastanza frequente che qualche esemplare si infili nelle nostre case».
e.marletta
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