Si scrive Tagesmutter e si legge «mamma per mamme»: è un servizio dedicato alla cura dei bambini e contemporaneamente un’opportunità di lavoro. Nata in Germania, l’idea della tagesmutter (letteralmente mamme di giorno), è pronta a mettere radici nella Città Giardino. A cominciare dal convegno proposto per giovedì sera dalla cooperativa EnergicaMente di Castellanza, una realtà che ha già avviato e che coordina diversi progetti di questo tipo in altri comuni della Provincia.
L’appuntamento è per il 26 gennaio alle 21 nella sala Montanari (ex cinema Rivoli) di via dei Bersaglieri 1, a Varese. Una serata pensata per presentare il progetto Tagesmutter su un doppio binario: «Un nuovo servizio a sostegno dell’infanzia e della famiglia – si legge nella locandina – e una nuova opportunità di lavoro per mamme e donne». A spiegare vantaggi e modalità per usufruire del servizio o per intraprendere questa nuova professione, saranno Ada Benigna, referente del progetto, e la coordinatrice pedagogica Roberta Bottan. Iniziando a una prima definizione: «La tagesmutter è una donna adeguatamente formata che si prende cura di un massimo di 5 bambini in contemporanea, compresi i propri figli, di età compresa tra i 6 mesi e i 13 anni».
Il corso proposto dalla cooperativa EticaMente per diventare tagesmutter, in collaborazione con Domus (associazione che in Italia si occupa di garantire questo servizio), prevede una formazione di 200 ore di teoria più altre 50 ore di tirocinio «con tanto di selezione iniziale ed esame finale», assicurano i promotori. «Il ruolo della nostra cooperativa non è solo quello di promuovere il servizio, ma anche quello di monitorarlo, supportando operatori e famiglie , garantendo un lavoro
di rete e di qualità», assicura Roberta Bottan. Cita ad esempio il coinvolgimento degli esperti veronesi di Domus, sia nella selezione che nell’esame finale delle corsiste, per garantire uan valutazione oggettiva: «L’esame punta a valutare non solo le competenze pedagogiche, ma anche la consapevolezza del ruolo della Tages». Materie di studio, oltre alla pedagogia infantile, sono anche alcuni fondamenti di psicologia, la capacità di valutare i giochi e le tecniche di primo soccorso.
«C’è poi tutta una parte relativa alla sicurezza della casa, ma non deve spaventare – aggiunge – per essere tagges basta avere una casa a norma, non un asilo. Per i servizi igienici ad esempio non servono gabinetti minuscoli, sono sufficienti un riduttore e un vasino, mentre l’angolo morbido è semplicemente un tappeto posizionato davanti al divano. Come accade in ogni casa abitata da bambini piccoli».
Rispetto al nido la tagesmutter offre ai bambini un contesto più familiare, e ai genitori maggiore flessibilità di orari. L’idea del convegno di domani, in attesa di tagesmutter varesine formate, è anche quella di promuovere il servizio già attivo nei paesi limitrofi di Malnate, Azzate e Marchirolo.