Arsago Seprio ora piange Erica «Chi l’ha uccisa deve pagare»

ARSAGO SEPRIO La casa a due piani con mansarda di via Da Vinci è stata testimone dell’infanzia di Erica Ferazza, la ragazza di 27 anni di Arsago uccisa con 12 coltellate dall’ex compagno domenica mattina a Padova, dove la donna viveva da qualche anno.

Ad Arsago, in via Da Vinci, Erica era molto conosciuta. Qui vivevano il padre Giancarlo e la madre Silvana da sempre; qui Erica e la sorella Serena sono cresciute. «Due ragazze splendide» raccontano i vicini. Entrambe bionde, belle e forti «come la madre», dicono in via Da Vinci. Erica era la super studentessa, con una laurea con lode: «La madre ha fatto mille sacrifici per garantirle l’istruzione a Padova – spiegano gli amici – E del resto quella di Padova è

la facoltà di psicologia più prestigiosa in Italia».
 
«E incredibile – racconta Mauro Campagnolo, vicino di casa e amico della famiglia – Non riesco a credere a quello che sento». Erica tornava ad Arsago tre, quattro volte all’anno: «Era qui 15 giorni fa – spiega Campagnolo – Ha partecipato ad un convegno sulla psicologia a Somma Lombardo. Lui? Non si vedeva mai. Un paio di volte, ma era parecchio tempo fa. Da almeno tre anni il suo compagno, che poi era l’ex, non si vedeva accanto a Erica. Veniva lei, da sua madre, con la bambina. Che è l’amore della nonna».

Gli amici intimi sapevano che il rapporto tra Paolo Rao e Erica si era spezzato, «non stavano più insieme e lei aveva fatto bene ad allontanarsi – raccontano i vicini – Lui pare soffrisse di crisi depressive». Arsago oggi è sotto choc, domani troverà la forza di piangere: «E di chiedere giustizia – dicono i vicini – lui deve pagare sino in fondo per quello che ha fatto. Ora però bisogna pensare alla piccola. Dovranno affidarla a Silvana. E noi siamo a disposizione per aiutare la famiglia».

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b.melazzini

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