VARESE In tre assaltano il bar dell’area di servizio Tamoil all’uscita dell’A8: nel mirino videopoker e macchinette cambia soldi. Il colpo è stato messo a segno verso le 19 di ieri poco prima che il baretto chiudesse. Nel minuscolo locale era presente soltanto la titolare, 60 anni, che nulla ha potuto contro i tre uomini incappucciati che le sono piombati nel locale. L’azione è durata pochi minuti: i tre balordi, tutti con il volto incappucciato, forse italiani a giudicare dall’assenza di inflessioni straniere, hanno varcato la soglia del bar intimando alla donna di stare zitta e non muoversi. Con un taglierino hanno scassinato le due slotmachine presenti nel locale recuperando il contante contenute nelle casse. Stessa sorte è toccata alla macchinetta cambia denaro dove i giocatori introducono banconote ricevendo l’equivalente in monete o gettoni per poter giocare. Prima di fuggire la banda ha arraffato anche il contante contenuto nella cassa del bar; l’esatto ammontare è ancora in fase di quantificazione ma la cifra si aggirerebbe intorno ai 400 euro. La banda è quindi salita su un’auto di colore scuro (modello o targa non sono noti) fuggendo in direzione autostrada. La
titolare, illesa anche se comprensibilmente spaventata, è riuscita a dare l’allarme. Sul posto sono arrivate in pochi secondi le volanti della questura; i poliziotti hanno dato il via alle indagini raccogliendo la testimonianza della donna e mettendosi alla ricerca dei fuggiaschi. I tre probabilmente non sono nuovi a colpi del genere (lo suggerirebbe anche il dettaglio del volto coperto). In queste ore gli inquirenti cercano filmati registrati da eventuali telecamere poste sia all’ingresso della città che lungo il tracciato autostradale. L’auto utilizzata per il colpo quasi certamente potrebbe essere stata rubata ad hoc per commettere la rapina, i balordi potrebbero averla abbandonata subito dopo il colpo (in questi casi non è inusuale che il mezzo venga bruciato per eliminare eventuali tracce) in favore di un mezzo sicuro in quanto non visto da eventuali testimoni al momento del colpo. Non è la prima volta che l’area di servizio viene prese di mira dai malviventi: il punto offre parecchie vie di rapida fuga e risulta quindi molto appetibile. Quasi certamente gli autori del colpo sapevano cosa avrebbero trovato nel locale; non è escluso che vi abbiano anche fatto un sopralluogo fingendosi clienti.
s.bartolini
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