Islamabad, 1 ago. (Ap) – “Non è vero che il Corano è stato profanato”: lo ha detto il ministro delle Minoranze pachistano, Shahbaz Bhatti, smentendo le accuse di un gruppo di estremisti musulmani che oggi hanno attaccato con rinnovata violenza la minoranza cristiana nel Punjab, nell’est del Paese, provocando la morte di sei persone fra cui un bambino. Appartenente ad una organizzazione musulmana messa al bando da Islamabad, il gruppo ha cominciato ad attaccare le abitazioni dei cristiani nella città di Gorja fin da giovedì accusandoli di aver profanato alcune pagine del Corano.
“Ma queste sono illazioni”, ha detto Bhatti all’Ap, aggiungendo di essere stato lui stesso a Gojra venerdì e di aver chiesto alla polizia di proteggere i cristiani che erano minacciati. Il ministro ha accusato le forze dell’ordine di aver ignorato le sue istruzioni e ha riferito che centinaia di musulmani oggi hanno bruciato decine di case di cristiani e ucciso sei persone, fra cui quattro donne e un bambino. Bhatti ha infine aggiunto che gli aggressori appartengono al gruppo fuori legge Sipah-e-Sahaba, che è accusato di lanciare attacchi contro le forze di sicurezza e luoghi pubblici.
Il Pakistan è uno Stato a maggioranza sunnita dove i cristiani costituiscono una esigua minoranza. Sebbene le due parti convivano generalmente in termini pacifici, dall’11 settembre 2001, i militanti pro-Taliban hanno periodicamente attaccato le chiese e cristiani, sospettando che simpatizzassero per Washington.
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