Griglie-killer, ancora proteste a Busto. «Sono pericolose, il Comune intervenga prima che qualcuno si faccia male sul serio».
Dopo la denuncia del leader del movimento civico La Voce della Città , vittima di una frattura al quinto metatarso del piede sinistro in seguito a una caduta provocata da una fessura troppo larga in una griglia sul marciapiede di viale Cadorna, emerge un altro episodio preoccupante legato al problema della pericolosità delle griglie sulle strade e sui marciapiedi della città.
A rivelarlo è , cittadino bustocco di 77 anni, che all’imbocco di via Castelfidardo ha rischiato una bruttissima caduta in bicicletta proprio a causa di una griglia di un tombino.
Sentiamo il suo racconto. «Ero in giro, come faccio spesso, in bicicletta e da largo Giardino mi sono immesso in via Castelfidardo – spiega il signor Locatelli – Dopo la curva, non mi sono accorto della presenza di questa griglia sull’asfalto e ci sono passato sopra. Le maglie della griglia sono allargate e la ruota della mia bicicletta ci è finita in pieno dentro: prima la ruota davanti e poi anche quella dietro. Per fortuna ero in piena velocità e sono riuscito a uscire da questa “trappola”, ma sono rimasto in piedi per miracolo. Se fossi andato solo un po’ più piano sarei volato per terra, chissà con quali conseguenze».
Verificando lo stato di conservazione della griglia, che è un tombino all’altezza del semaforo di via Castelfidardo, all’incrocio con largo Giardino e viale Duca d’Aosta, appare evidente che la presenza di alcuni sassi (forse schiacciati dal passaggio continuo delle automobili) ha provocato un allargamento abnorme delle maglie della griglia: abbastanza per farci finire dentro in pieno le ruote delle classiche biciclette “palmerine”.
«Quella griglia va riparata, o quantomeno va segnalata la sua pericolosità, prima che qualcuno ci cada dentro», aggiunge Locatelli.
Il caso è finito sul tavolo del movimento di Porfidio, che tuona: «Con la scusa che il Comune ha un contratto di assicurazione che copre i danni causati dalle buche e dalle sconnessioni delle strade e dei marciapiedi, non si eseguono più le manutenzioni dove è necessario. Ma il dovere di una buona amministrazione è salvaguardare la sicurezza dei propri cittadini, soprattutto i cosiddetti “utenti deboli”, come pedoni e ciclisti. Non possono essere obbligati ad andare in giro guardando ogni istante dove mettono i piedi o le ruote».
Infatti in viale Cadorna, dove Porfidio è caduto per terra dopo che il bastone gli si è infilato in una maglia troppo larga della griglia del marciapiede, la situazione non è cambiata. «E sono diverse le situazioni di pericolo in città». In piazza Santa Maria invece l’amministrazione nelle scorse settimane ha provveduto alla riparazione della pavimentazione in pietra, proprio per evitare il rischio che i tacchi delle signore finissero nelle fessure tra una pietra e l’altra.
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