Il 4 gennaio non è una data qualunque perché è il compleanno della bandiera del Varese. Ieri Leônidas Neto Pereira de Sousa, il Capitano, ha soffiato su una torta con 36 candeline e non potevano mancare gli auguri del presidente Nicola Laurenza, pronto a coccolare il prezioso gioiellino: «Neto sembra ringiovanito e, alla sesta stagione in biancorosso, sta dando il meglio di sé. Proprio come una pregiata bottiglia di Barolo, stupisce invecchiando. La sua rinascita corrisponde alla nostra sopravvivenza. È un ottimo giocatore ma soprattutto un grande uomo. Per questo, oltre alla mia gratitudine, vorrei regalargli anche un futuro nel club con un ruolo dirigenziale che gli permetta di continuare a far parte della nostra famiglia».
Laurenza ha dunque già in testa il futuro ed è ottimista: «Ai tifosi dico di starci sempre vicini e credere nella squadra. La salvezza è una questione di centimetri e sono convinto che l’acciufferemo con qualche giornata di anticipo sulla fine del campionato. Ma per farlo dobbiamo stare tutti uniti e, se dovessimo finire ancora ai playout, nessuno si dovrà abbattere perché ce la faremo lo stesso a restare in B».
La permanenza nella categoria è vitale e da essa dipendono i progetti per rendere solido il club: «Con B Futura stiamo lavorando per costruire la nuova casa del Varese e per fine febbraio avremo dati concreti e certificati circa il progetto dello stadio che ci sta tanto a cuore e che interessa anche a partner pronti a mettersi in gioco. La Unendo di Giuseppe Pirola già ci sta dando una mano e altri amici, interessati anche alla valorizzazione dei nostri giovani, sono più vicini che mai».
Il presidente è carico: «Ho buone sensazioni per il 2015 anche perché nella travagliata annata che si è conclusa da poco ho acquisito la consapevolezza di avere un gruppo fantastico al Varese. Ringrazio tutti i nostri dipendenti, dal direttore generale Giuseppe D’Aniello a ogni impiegato, dall’allenatore della prima squadra Stefano Bettinelli ai tecnici e agli accompagnatori del settore giovanile. La psicologia della Gestalt è incentrata sui temi della percezione e dell’esperienza e dice che “il tutto è più della somma delle singole parti”. Ebbene, questo è proprio quanto accade al Varese. Con l’affiatamento e la compattezza si riesce a raggiungere ogni obiettivo».
Laurenza parla anche dei tanti giovani lanciati quest’anno da Bettinelli: «Il loro rendimento è stato altalenante ma era naturale che fosse così perché la costanza si raggiunge col tempo. Da giovani si è centometristi e si diventa maratoneti a una certa età. Gli errori dei nostri ragazzi erano preventivabili e nel girone di ritorno sono sicuro che ce ne saranno sempre di meno». Il presidente si aspetta una seconda parte di campionato più tranquilla: «Nelle partite che mancano da qui alla fine della stagione dovremo raccogliere anche i punti che, per inesperienza, abbiamo lasciato per strada all’andata. In ogni situazione difficile il gruppo si è comunque mostrato compatto e il letame che ci è servito da concime nel 2014 ci offrirà frutti squisiti in un 2015 ricco di successi».