Avellino – Varese: le pagelle dei biancorossi

Un punto conquistato con le unghie e con i denti: Andrea Confalonieri dà i voti al Varese dopo lo 0-0 di Avellino

Sirigu, Perin, Bardi, Bastianoni.

Tutti a dire che Bittante lo ha fatto girare come una trottola. Non avete visto che, lontano da palla e telecamera, lui nell’ultima mezz’ora faceva il soldato: pressava, correva, moriva anche per voi. Di questa partita contava solo lo spirito.

Forse la prova più bella: s’immola e salva un gol, lascia le budella sul campo ed esce infortunato. Guerriero d’acciaio: in lui c’era Spartaco Landini.

Ha giocato alla Trapattoni: gli altri dicevano gatto (gol), lui glielo tirava fuori dal sacco con quel pugnale fatto d’anima che nasconde tra i denti.

Nel primo tempo di tutti quelli che dovevano spingere è quello che lo ha fatto meglio, nella ripresa avrà anche sofferto Arrighini ma ha continuato a dare quel poco che gli era rimasto.

Da un ex Napoli ad Avellino ci saremmo aspettati la partita della vita.

Sotto le cannonate, eri tu a dover portare su la squadra: con quei piedi che ti ritrovi, quanti palloni hai dato a Miracoli e Lupoli?

Peggio di Fiamozzi, meglio di Lupoli: ma non concretizza una discesa.

Nel primo tempo è il dio del Varese: un po’ trequartista, un po’ libero, dirige dall’alto e dal basso. Poi cala stremato.

Non hai aiutato De Vito, non hai spalleggiato Miracoli. Giravi un po’ a vuoto.

Non l’ha quasi mai vista, lottando controcorrente come una boa solitaria in mezzo al mare in tempesta.

Ma si può entrare in punta di piedi sui carboni ardenti?

Entra verso la fine e si procura qualche falletto.

Lui sì che si butta nel fuoco con l’elmetto.