Genova, 9 mar. (TMNews) – “Il nostro tempo deve riscoprire il peccato e la grazia perché sembra che oggi siamo diventati tutti impeccabili, senza peccato e che di per sé il peccato sia diventato impossibile, si parla più volentieri di errore: tutti sbagliamo e quindi nessuno è responsabile mai”. Lo ha detto l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco, durante l’omelia della messa per l’inizio della Quaresima che il cardinale ha celebrato questa sera nella cattedrale del capoluogo ligure.
“Sappiamo benissimo -ha aggiunto Bagnasco- che esistono peccati veniali e peccati mortali e che uno è diverso dall’altro ma pur rappresentando due categorie differenti sono unificati nella categoria di peccato. Ogni peccato lieve o grave che sia -ha sottolineato il presidente della Cei- è sempre un’ombra nel rapporto con Dio, con il suo amore. Dobbiamo sentire di più il peccato come infedeltà all’amore, così coglieremo tutta quanta la tristezza e tutto quanto il disagio anche dei peccati veniali”.
Secondo Bagnasco, “non si tratta di diventare scrupolosi ma di non perdere la sensibilità dell’anima, lasciando passare nelle maglie della nostra coscienza di tutto, anche il peggio, perché si comincia sempre dal poco per arrivare al grande. Dobbiamo tornare a riscoprire la grazia -ha concluso il presidente della Cei- per non vivere mai angosciati in questo mondo pieno di angosce esterne ed interiori”.
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