New York, 10 giu. (TMNews) – Hillary Clinton aveva detto di averne abbastanza della politica, di non avere nessuna intenzione di cercare la presidenza nel 2012, un posto come vicepresidente o segretario alla Difesa. Forse, però, l’attuale segretario di Stato un pochino ha mentito: circola infatti voce che voglia la presidenza della Banca Mondiale.
Le trattative ci sono state, e Clinton sarebbe molto interessata. Il fatto che Philippe Reines, portavoce del segretario di Stato, abbia categoricamente negato che ci siano stati contatti, come spesso accade in queste situazioni, sembra confermare l’interesse.
Il posto di Robert Zoellick non sta traballando, ma il mandato dell’attuale presidente della Banca Mondiale scadrà appunto a metà del 2012 e non è per il momento dato sapere se si ricandiderebbe per un altro incarico quinquennale. Dovesse essere scelta, dovrebbe dimettersi da segretario di Stato, costringendo il presidente Barack Obama, che a quel punto sarà nel pieno della campagna per la rielezione alla Casa Bianca, a scegliere un successore.
Per consuetudine, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi, il presidente della Banca Mondiale è un americano nominato dal presidente degli Stati Uniti (Zoellick e il suo predecessore Paul Wolfowitz, dimessosi a metà mandato, erano stati scelti da George W. Bush).
Questa regola non scritta potrebbe cadere qualora la direzione del Fondo Monetario Internazionale, per consuetudine guidato da un europeo, andasse a un non europeo (i front runner, dopo le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn, sono il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde e il governatore della Banca Centrale del Messico Agustin Carstens).
(con fonte Afp)
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