VARESE Tracciabilità totale degli acquisti che, anche sopra i 50 euro, dovranno essere fatti con moneta elettronica. Bancomat o Carta di Credito. La norma è prevista dall’ultima bozza del decreto Sviluppo, messa a punto dal ministro Corrado Passera, che dovrebbe essere approvata entro fine mese. Inoltre, con successivo regolamento del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’ Economia e delle Finanze Vittorio Grilli e d’intesa con la Banca d’Italia «sarà disciplinata l’estensione anche a importi inferiori» a 50 euro e «anche a strumenti di pagamento con tecnologie mobili».
Ma al momento si tratta di una sola ipotesi che scatterebbe dal primo luglio 2013 e che potrebbe essere modificata decisamente già prima di vedere la luce: aumento dell’importo, riduzione delle commissioni e slittamento almeno al 2014. Ma anche se si tratta ancora di un’ipotesi, i commercianti sono già in fermento. Il timore piuttosto diffuso è che la novità vada a configurarsi come l’ennesimo balzello in una contingenza già molto complicata. «Facciamo già fatica oggi a rimanere in piedi – commenta la titolare della Drogheria Vercellini in via Donizzetti -. Le transazioni con il pos hanno un costo per noi. Spero che le associazioni di categoria prendano una posizione decisa in merito».
Anche il negozio di abbigliamento Verna in Galleria Manzoni si dichiara assolutamente contrario. «Al Governo sono capaci solo di mettere in atto politiche a tutela delle banche – commentano dal negozio -. Per trovarci favorevoli devono tagliare i costi a nostro carico».
La questione ha subito scaturito delle reazioni da parte di Confesercenti. «Non mi sembra una decisione molto etica – dichiara il vice presidente di Confesercenti, Graziella Roncati Pomi -. In questo modo le persone anziane si troveranno in difficoltà. Mi auguro che il governo si accordi con le banche affinchè quest’ultime attivino delle convenzioni con i commerianti: l’alternativa è che i consumatori si facciano carico dei costi legati alle transazioni economiche. Non è così che si blocca l’evasione». Più cauto nell’esprimere un giudizio in merito è Marco Parravicini, fiduciario Ascom. «La questione del contante porta in serbo una serie di pro e contro. I contro sono legati, soprattutto, alla sicurezza: con le transazioni elettroniche non si incappa nei rischi legati al possesso di contanti».
Parravicini non nega che le politiche condotte sino a oggi siano state volte a agevolare le banche ma crede anche che il passaggio a un utilizzo più frequente di transazioni elettroniche, anche attraverso strumenti di pagamento con tecnologie mobili, faccia parte di una naturale evoluzione della società. «Io credo che i commercianti non siano contrari a priori – conclude -. È però inconcepibile che i costi ricadano ancora su di noi, non possiamo permettercelo».
e.marletta
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