Bancomat tra le bancarelle? «Questa è la mazzata finale»

Le nuove regole sull’obbligo di avere il bancomat rischia di mettere in ginocchio anche il mercato storico di Luino. Da lunedì scorso, infatti, è obbligatorio anche per gli ambulanti venir incontro alla richiesta di pagamenti superiori a 30 euro effettuati con bancomat o carta di credito. Una regola che in molti vedono come un’altra mazzata. «Vogliono farci sparire – commenta Giuliana a un banco di intimo nello storico mercato luinese».

«È l’ennesima spesa che graverà sulle nostre tasche già vuote»prosegue, Gianfranco, veterano tra gli ambulanti della provincia. Che aggiunge: «È un ulteriore costo che arriva in un periodo bruttissimo e in settimane di maltempo nelle quali si lavora solo per coprire le uscite». Stesso parere arriva da Marco, qualche metro più in là, che vende accessori d’abbigliamento: «Sono solo soldi che andranno alle banche, la sbandierata lotta all’evasione non si ottiene in questo modo, ma abbassando le tasse e le spese. Vogliamo avere la tracciabilità dei pagamenti per far emergere il nero? Affitto gratuito della macchinetta, dopo poco tempo tutti la useremo, venditori e clienti». A un primo colpo d’occhio gli ambulanti di Luino si dividono tra chi il Pos ce l’ha, chi ne è sprovvisto o chi, come Marino che vende alimentari, l’ha avuto in passato: «Sì, ho fatto anni ad averlo ma tra le spese e le grane… Alcuni clienti mi pagavano con carte di credito scoperte causandomi disagi enormi. È inutile, poi, per sconfiggere chi evade». Gli animi passano dal rassegnato all’indignato se si cita la presa di posizione di Condacons che nei giorni scorsi ha spinto i consumatori a far valere le proprie pretese di pagamento non monetario: un muro contro muro che suona come un vero ricatto per gli ambulanti.

«A valle c’è quello che stiamo subendo noi da anni, a monte, magari, l’arricchimento di società terze che entreranno negli gli affitti delle macchinette oltre alle varie convenzioni con determinati istituti di credito che con questa regola ingrasseranno ulteriormente»dicono molti altri ambulanti del centro luinese. Fulvio vende calzature tecniche e dice la sua: «Io ho il Pos da anni, gli stranieri sono abituati a pagare anche piccole somme così. Per me è una spesa,

ma crediamo veramente che sia la mazzata finale? La situazione è decisamente più grave –dipinge un quadro che è quello drammatico di un Paese sconfitto- Ci hanno cancellati da tempo e queste 50 euro al mese non faranno la differenza a fronte di un macigno di tasse e di prese in giro che ci hanno affossato da anni». E termina: «Pos obbligatorio, tracciabilità monetaria, lotta all’evasione parole senza senso in un paese già finito».

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