VARESE Domenica sera, mentre Varese faceva figuracce sul parquet di Bologna, abbiamo pensato al cavalier Renzo Cimberio. L’ha vista da casa, qualche ora prima ci aveva detto che era quasi certo della vittoria. «Avreste dovuto vedermi – racconta – dopo la partita: ero una furia, incontenibile. Ho preso il telefono e ho chiamato la prima persona che mi è venuta in mente: mi dispiace per il povero Michele Lo Nero, che non c’entrava nulla, ma è stato lui a prendersi tutta la mia arrabbiatura».
Arrabbiato, perché?
Perché non è possibile vedere una squadra che gioca in quel modo. Fortuna che non ero a Bologna, altrimenti sarei sceso in campo: siamo stati vergognosi.
Se n’è fatta una ragione?
Un paio di mesi fa sono stato allo stadio per vedere Novara-Inter. Da milanista ricordo che quella serata fu piuttosto piacevole, ma soprattutto ricordo che ebbi la netta sensazione che i nerazzurri fossero in campo per mandar via l’allenatore.
E domenica ha pensato la stessa cosa?
I nostri mi sembravano lì per protestare contro qualcosa o qualcuno, perché giocavano al contrario: solo, non riesco a capire il destinatario della loro protesta. Perché Recalcati non è minimamente in discussione.
È stata una domenica storta, succede.
No, per carità: non parlatemi di domenica storta, altrimenti mi fate tornare la rabbia. Siamo stati vergognosi, tutti: non voglio salvare nessuno, a parte la generosità di Ganeto e Demartini. Ma sugli altri, stendo un velo pietoso: soprattutto sui due fantasmi.
E chi sarebbero, scusi?
Talts: a un certo punto il cronista si è chiesto cosa ci facesse in campo e se non fosse meglio mandarlo subito a fare la doccia, e io pensavo esattamente la stessa cosa. L’altro è Hurtt: spaesato, sguardo impaurito, non ha ancora capito dove è finito a giocare.
Non che gli altri abbiano fatto meglio…
Diawara e Kangur sono due fenomeni, due forze della natura: ma a Bologna sembrava avessero mandato in campo i loro fratelli scarsi. Abbiamo tirato nove liberi contro i loro trenta, abbiamo perso 22 palloni: impensabile vincere giocando così.
A due minuti dalla fine Varese era a -2.
Appunto: immaginatevi se avessimo giocato una partita normale. Abbiamo regalato due punti a Bologna, nessuno ce li restituirà mai e ci mancheranno sempre.
La classifica è comunque buona.
Sì, ma essere primi comporta anche delle responsabilità: una squadra di testa non può giocare come Varese a Bologna. Sono ancora molto arrabbiato: c’è un solo modo per farmela passare.
E sarebbe?
Una vittoria domenica a Siena.
Lunedì a Varese arriverà Jobey Thomas.
Se non ha problemi fisici, io lo prenderei a occhi chiusi. Hurtt può restare, continuare ad allenarsi con la squadra e scendere in campo quando verrà richiesto dall’infortunio di qualche altro straniero. Thomas lo conosciamo bene: se sta bene, è forte davvero. Ma il problema della squadra è un altro.
Ovvero?
Manca un lungo. Bisogna prendere un lungo al posto di Talts, e bisogna farlo presto. Questa è la mia richiesta alla società.
I lunghi costano: potrebbero chiederle uno sforzo supplementare, un extra da aggiungere alla sponsorizzazione. Lei cosa risponderebbe?
Che se ne può parlare.
Francesco Caielli
s.affolti
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