VARESE Anche Varese vuole la domenica fatta «per il riposo e per la famiglia». Saranno numerose le iniziative messe in campo da Confesercenti e dalle parrocchie della città, per raccogliere le firme per abolire la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali. E anche Confcommercio Varese chiederà di partecipare a livello regionale.Regolamentare gli orari degli esercizi commerciali e restituire alle Regioni la disciplina dei calendari di apertura e chiusura dei negozi in base alle esigenze territoriali. Sono questi gli obiettivi della raccolta firme promossa da Confesercenti, con la condivisione della Cei, che vuole portare in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare. E sono le stesse ragioni che hanno spinto i vertici varesini di Confesercenti, con il vicario episcopale di zona, a organizzare una raccolta firme capillare su tutto il territorio cittadino.«Da quando l’iniziativa è stata lanciata, ho ricevuto un sacco di adesioni dal mondo del commercio ma anche dai lavoratori – spiega Gianni Lucchina, direttore Confesercenti Varese – Liberalizzare gli orari è stato un errore sia sul piano economico che su quello sociale. I nostri commercianti non hanno i mezzi per far fronte agli alti costi che le aperture comportano. E poi la vita non può essere passata a lavorare e basta. Se Monti vuole andare a messa
alla domenica, vogliamo andarci anche noi e godere del tempo libero da passare con le nostre famiglie». Motivazioni economiche, ma anche sociali, animano un’iniziativa che vuole restituire dignità al lavoro e unità alle famiglie. «Mi sembra che l’istanza rappresenti una valutazione molto positiva relativamente al fatto che ci sia un giorno di riposo festivo garantito per chi lavora e si salvaguardino le relazioni e i valori familiari che, al contrario possono essere impediti dal lavoro – spiega monsignor Franco Agnesi, vicario episcopale di zona – Capisco che l’iniziativa possa confliggere con i criteri di liberalizzazione del commercio ed economici, ma è più importante valutare il conflitto di valori che si è creato». La possibilità di riposare e di fare festa insieme, insomma, è un diritto essenziale che i lavoratori varesini hanno tutte le intenzioni di salvaguardare. «I sagrati delle chiese cittadine saranno disponibili ad ospitare la raccolta firme – aggiunge monsignor Agnesi – Da parte della curia ci sarà tutto il sostegno necessario».E alla raccolta firme per la proposta di legge si unirà anche Confcommercio. «È un’iniziativa condivisibile – commenta Marco Parravicini, Ascom – e proporrò ad Uniascom di portarla avanti con maggiore forza a livello regionale. I commercianti varesini, è innegabile, da queste liberalizzazioni hanno avuto più difficoltà che benefici».
s.bartolini
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