VARESE – «Nessuno vuole cancellare la storia. Anzi, ricorderemo Daverio, Casula e Nervi ancora meglio. Mi chiedo però, prima di attaccarci, perché nessuno abbia provato a sentirci, a telefonarci. Sembra quasi che stiate facendo un “processo sommario” nei miei confronti».
A parlare è la dirigente scolastica dell’Isiss Daverio-Casula di Varese,, intervenuta “a sorpresa”, insieme ad alcuni insegnanti del suo istituto, alla conferenza stampa organizzata dalle associazioni contrarie all’ipotesi di cambiare l’intitolazione alla scuola.
La conferenza stampa si è quindi trasformata in un confronto in diretta tra Varese per l’Italia e Anpi da una parte, e la preside dall’altra.
Dove ognuna delle due parti ha ribadito la propria posizione, chi cercando di stemperare i toni, chi invece alzando la polemica. Quest’ultimo caso si è verificato più che altro nelle seconde file, ovvero nel numeroso pubblico intervenuto ad assistere alla conferenza, che si è tenuta ieri mattina nella sala della segreteria del consiglio comunale,
a Palazzo Estense.
Innanzitutto, hanno preso la parola i rappresentanti delle associazioni, in quella che doveva essere semplicemente una loro conferenza stampa:, il professor Lacaita per Varese per l’Italia e per l’Anpi.
«Innovare e rinnovare è giusto – ha detto Lacaita – ma bisogna farlo in modo positivo. Le figure di Francesco Daverio e Nuccia Casula, un giovane morto a difesa della Repubblica Romana durante il Risorgimento, e una giovane staffetta partigiana morta durante la seconda guerra mondiale, sono due figure storiche importantissime e di grande esempio per i giovani studenti che frequentano l’istituto».
E Giromini ha sottolineato come «il personaggio a cui una scuola è intitolata è il primo con cui un nuovo studente entra in contatto. I giovani vengono a scuola proprio perché gli si insegnino i fatti e i protagonisti del passato, non ha senso quindi lanciare un concorso tra chi deve ancora apprendere la storia per cambiare nome». Tutti quindi hanno lamentato come «in questo percorso» sia «mancato il legame con il territorio».
A difesa della scelta dell’istituto sono intervenuti, prima della preside, i professori e, docenti del Daverio-Casula. Romano ha spiegato le attività per la memoria storica portati avanti con i suoi studenti, dai cineforum con pellicole storiche, ad altre attività.
Ricardi ha invitato a «un maggior rispetto reciproco», citando un passo di Pasolini: “Piange ciò che muta anche per farsi migliore”. «Proprio io ho salvato un vecchio ritratto di Daverio, che nel trasloco rischiava di andare perduto. E tutti insieme stiamo lavorando per ricordare tutte e tre le persone cui gli istituti accorpati sono dedicati».
E qui, prendendo la parola, è intervenuta la preside, sottolineando di essersi sentita offesa dagli attacchi di questi giorni.
«Innanzitutto oltre a Daverio e Casula, c’è anche Nervi, che tutti però si dimenticano. Nel nostro progetto, emerso da una volontà collegiale del consiglio di istituto, abbiamo previsto di ricordare in maniera ancora più evidente queste tre personalità».
«A Daverio intitolare l’Aula Magna, a Casula la biblioteca in costruzione, e a Nervi i laboratori. Poi, il concorso che abbiamo proposto agli studenti, dove è stato chiesto di guardare a personaggi del territorio meritevoli, può avere tanti risultati. Potrebbe anche emergere che vogliano mantenere il nome attuale».
Dalle associazioni è arrivato comunque l’appello a rinunciare al cambio di nome. Proponendo di intitolare l’istituto a tutti e tre i personaggi (Daverio-Casula-Nervi). La risposta della preside è che si andrà avanti, per il momento. Lunedì si svolgerà un consiglio di istituto dove verrà presa la decisione.