«Basta Roma, basta Arcore» La Lega ha il mal-di-Silvio

VARESE Basta Roma. Ma, soprattutto, basta Arcore. La base leghista di Varese s’infuria con il segretario federale Roberto Maroni, “reo” di continuare a coltivare i rapporti con Silvio Berlusconi. Molti sono scontenti, pochi hanno il coraggio di parlare. Come il consigliere comunale Gladiseo Zagatto, leghista della prima ora. «La tattica di Maroni non mi piace – taglia corto – sta cercando un’alleanza con tutti, a partire da quella con il Pdl. Che significa con Berlusconi». Anche se il segretario leghista sostiene di non volere il Cavaliere come candidato premier, secondo Zagatto «il problema è che lui rimane il capo di quel partito. E se si muove dietro le quinte è anche peggio. Io, e insieme a me, da quello che sento, la maggioranza dei militanti, non voglio un ritorno in alleanza». Che potrebbe anche penalizzare il Carroccio. «L’elettorato del Pdl non voterà Maroni, abbiamo già visto che si stanno spaccando. Mentre tornare in alleanza è peggio che correre da soli: la Lega perderebbe voti». Zagatto ha denunciato la situazione scrivendo anche un post provocatorio sulla bacheca Facebook del segretario nazionale Matteo Salvini. «Eravamo stanchi di Bossi che andava sempre ad Arcore – conclude Zagatto – e adesso ci

troviamo anche gli altri. Una cosa è certa: se alla fine andremo con il Pdl e perderemo, chiederò al segretario cittadino di invitare i vertici ad una nostra riunione. Durante la quale chiederò le dimissioni di tutti». Più moderati gli altri commenti, ma sempre duri. Il vicesegretario provinciale Leonardo Tarantino chiede di avere «fiducia nel segretario federale, che ha ben chiaro il pensiero della base». Tuttavia, la sua posizione personale è per la corsa solitaria: «Abbiamo avuto il coraggio di cambiare corso al partito, dobbiamo averlo in scelte strategiche come quelle elettorali». Soli o “malaccompagnati”? Questo il dilemma del dirigente provinciale Gianluigi Lazzarini. «Siamo a un bivio: o andiamo da soli, e se perdiamo, lo facciamo con onore. In un momento in cui pochi hanno onore. O accettiamo l’alleanza così da non perdere la Lombardia e conseguire il progetto della macroregione. Un dilemma. Romanticamente preferisco la prima. Ma non è facile scegliere». «La mia visione – dice il segretario provinciale Matteo Bianchi – è quella di rimanere il più puri possibile. Accettare alleanze, ma solo con quei soggetti che siano d’accordo con i nostri punti programmatici. Dobbiamo pensare anche alla vittoria. Senza però accettare giochetti per le poltrone».

s.bartolini

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