Basta un acquazzone e l’Alto Varesotto si sfalda

LUINO Sono bastate poche ore di tempesta per mandare in tilt l’Alto Varesotto. Con i fulmini, vento forte e una forte precipitazione che nell’area del Luinese ha allagato, nel giro di pochissimi minuti, scantinati, box e sottopassi. Con rischi concreti anche per la popolazione. È questo quanto successo la scorsa notte sul Lago Maggiore e sulle alture circostanti. Un campanello d’allarme, non certo il primo, sull’esigenza di maggiori investimenti in prevenzione. Messi ora a rischio dagli annunciati tagli in Finanziaria ai comuni montani contro cui oggi protesteranno sindaci e Comunità

montane. La scorsa notte a farne le spese sono state prima di tutto le strade, con la provinciale 5 della Veddasca chiusa per tutta la notte all’altezza di Armio per uno smottamento e poi riaperta, nella mattinata, a senso unico alternato. E non è andata meglio nemmeno ad alcune abitazione di Luino, dove rimesse e scantinati sono stati invasi da acqua e detriti e un’automobilista è rimasto intrappolato in un sottopasso. Così è stata una notte e una giornata di grande lavoro per i vigili del fuoco. Intervenuti per rimediare ai danni di una precipitazione eccezionale che però, come sempre più spesso accade, ha visto i suoi effetti accresciuti dalle problematiche croniche di un territorio in parte compromesso. I principali problemi si sono registrati in via Cairoli a Luino dove i vigili del fuoco del distaccamento cittadino, oltre a quelli di Laveno Mombello, sono dovuti intervenire per un allagamento all’interno di alcuni box. L’operazione più impegnativa è stata però il soccorso dell’automobilista sorpreso in un sottopasso ferroviario di via Bernardino Luini, nella zona delle Poste cittadine. L’uomo è rimasto intrappolato in oltre un metro d’acqua: a quel punto ha composto il 115 e i vigili del fuoco lo hanno raggiunto e accompagnato in salvo. Per lui nessuna conseguenza, ma il rischio corso è stato altissimo. Pompieri impegnati per tagli di rami e piante anche a Cocquio Trevisago e Sesto Calende, dove si segnalano anche diversi allagamenti negli scantinati. Nuovi problemi di stabilità del versante montuoso anche ad Armio in Veddasca. Le violente precipitazioni hanno infatti rimesso in movimento un costone già oggetto di un intervento, ancora in corso, di consolidamento proprio a lato della provinciale 5 all’imbocco di uno dei borghi della Veddasca. Lavori iniziati e finanziati con 40mila euro dalla Regione, ora da rifare, che però sono serviti a contenere i problemi. Quattrocento metri cubi di materiale, tra pietrisco e terra di sottobosco, sono infatti caduti a valle. Con un’auto, posteggiata e vuota, ricoperta dai detriti che poi sono scivolati a ulteriormente, minacciando una seconda casa, dove è entrato del fango. Per tutta la notte così Armio, Lozzo e Biegno sono rimaste isolate, con la chiusura della provinciale che porta al valico di Indemini. Stamattina, invece, la strada è stata riaperta regolata da un senso unico alternato anche per i problemi di una seconda frana che però ha provocato disagi contenuti.

e.romano

© riproduzione riservata