Martina Calvi ha 19 anni; è una studentessa di Varese, neo diplomata al liceo linguistico e ha appena vinto una selezione provinciale di Miss Italia.
È l’esatto contrario della donna oggetto, evocata dalla presidente della Camera , favorevole alla decisione clamorosa adottata dalla Rai, di non trasmettere quest’anno la storica kermesse ideata da . Martina si è appena diplomata al liceo linguistico Rosetum di Besozzo con la votazione di 95, risultando essere la migliore studentessa dell’istituto. Partecipare per la prima volta ad un concorso di bellezza è stato quasi un gioco per lei.
«Mi sono decisa a iscrivermi solo tre settimane fa dopo tante insistenze da parte dei miei amici – racconta – mi è sempre piaciuta l’idea di fare la modella, ma non penso che possa diventare un lavoro; per il momento è un hobby molto divertente>>.
La studentessa varesina nello scorso fine settimana ha vinto la fascia di Miss Ciserano, una selezione provinciale di Miss Italia, che si è svolta in provincia di Bergamo.
Una vittoria ottenuta alla prima partecipazione a un concorso di bellezza. Martina tiene i piedi ben saldi a terra, in attesa di partecipare a settembre alle selezioni regionali, per puntare poi, in caso di vittoria, alla finalissima. «Non mi aspettavo certo di vincere al debutto, sono contentissima ovviamente – commenta – adesso però mi voglio concentrare nello studio; sto aspettando una risposta da un’università della Scozia dove voglio proseguire i miei studi».
Partecipare alle sfilate ed ai concorsi di bellezza deve restare un divertimento e un hobby. «Dopo le selezioni regionali di settembre mi fermo – annuncia la studentessa che parla ben tre lingue, il tedesco, lo spagnolo e l’inglese – ai concorsi di bellezza penserò dalla prossima primavera».
Martina non condivide la decisione della Rai e nemmeno le parole della Boldrini. «Le miss non sono per niente donne oggetto – afferma – quelle che ho conosciuto io sono tutte ragazze semplicissime che sfilano ciascuna a modo suo e non sono oggetto di nessuno». Togliere la vetrina televisiva non è una scelta condivisibile.
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