BUSTO ARSIZIO È una Pro Patria che fa sognare: per i risultati sul campo, per la bellezza del gioco che esprime e soprattutto per la forza caratteriale.
È una Pro che sta andando oltre le previsioni. Si disse ad inizio stagione che quella precedente sarebbe stata irripetibile; che i settantuno punti erano stati frutto della spinta emotiva delle penalizzazioni che avevano caricato a molla Serafini e compagni. E qualcuno, sommessamente, aveva anche pensato che i vari Nossa e Cozzolino avrebbero faticato a tenere il passo, o che avessero continuato ad aver dentro le giuste motivazioni.
Quest’anno non ci sono penalità eppure la squadra sta viaggiando su ritmi impressionanti. Con quella di sabato al Brianteo sono quattro le cinquine rifilate a formazioni di buon livello, se si eccettua il Milazzo. Ha fatto la “manita” al Santarcangelo che non aveva mai perso in casa; ha messo sotto il Mantova dopo essere andata in svantaggio e con la medesima moneta ha pagato anche il Monza che veniva da undici risultati utili consecutivi.
È una Pro Patria che sta viaggiando ad una media di oltre due punti a partita. Lo stesso passo nelle dodici partite che mancano alla fine del campionato, porterebbe Serafini e compagni a traguardare oltre i settanta punti. Un risultato che darebbe ragione a chi diceva che i tigrotti non avrebbero ripetuto la stagione precedente. In positivo, però. E non in negativo come nascondeva quell’assioma. Da non scordare poi che lo scorso campionato il girone era composto da venti squadre anzichè di diciotto come l’attuale. Il che vuole dire che quest’anno si giocano quattro partite in meno.
Tutt’altro che semplice mantenere questi ritmi, ma i biancoblù sembrano possedere il giusto equilibrio psicologico di chi ha la piena consapevolezza dei propri pregi ed anche dei propri limiti. Ora avvalorata dal comando della classifica che la vede con sei punti di vantaggio sulla terza (Savona).
Domenica la Pro potrebbe allungare con la Giacomense approfittando della trasferta del Savona a Mantova e dell’Alessandria a Bassano.
Lo aveva detto in tempi non sospetti Matteo Serafini: «A febbraio si decide il campionato». Parola di capitano.
Giovanni Toia
e.romano
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