Milano, 1 ott. (Apcom) – E’ stata la voglia di fumarsi una sigaretta a fine servizio, a permettere al caposcorta di Maurizio Belpietro di intercettare casualmente e mettere in fuga intorno alle 22.40 di ieri sera l’aggressore appoggiato alla ringhiera del quarto piano delle scale del palazzo di Milano dove al piano superiore vive il direttore di Libero. Una caso fortunato, che poco dopo si è ripetuto, quando l’uomo sui 40 anni, alto 1,80, abbastanza robusto e dai lineamenti caucasici, ha puntato una pistola semiautomatica tipo Beretta contro l’agente e ha premuto il grilletto facendo solo “clic”: l’arma molto probabilmente si è inceppata.
“Al momento non mi sento di escludere alcuna pista, dateci il tempo di ricostruire l’episodio nei dettagli e di fare tutte le verifiche e le investigazioni su questa delicata vicenda” ha spiegato questa mattina ai giornalisti il Questore di Milano, Vincenzo Indolfi, sottolineando che al momento gli investigatori stanno “cercando riscontri oggettivi alla testimonianza del caposcorta”. Il capo della polizia milanese è apparso cauto, ma nel frattempo ha disposto comunque un rafforzamento alla scorta che da circa 8 anni accompagna Belpietro: con il direttore ci sarà un altra auto con due agenti e sarà intensificata la sorveglianza fissa sotto la sua abitazione. Davanti alla redazione di Libero, da tempo, ci sono di guardia i militari.
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Alp
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