Prima di tutto, la gioia più grande: rivedere Pietro Frontini alzare la lavagnetta sulla panchina biancorossa. Perché Pietro incarna lo stile, l’affilatezza, la continuità (quella positiva) del Varese. L’avevamo visto l’ultima volta in serie B, e oggi mentre leggerà queste righe ci pare di sentirlo: «Se sono al Varese, l’Eccellenza è come la B». La seconda, più che una gioia, è una speranza: vedere Luca Sogliano a un allenamento di quello che, ora, è tornato a essere il suo Varese. Questa sarà la settimana buona? Manca un tassello decisivo nel mosaico perché si possa dire che tutto tornerà davvero al suo posto, serve la spinta di Sogliano (a Verona si sono accorti dopo che se ne è andato quanto manca e quanto era bravo; a Carpi lo faranno quando sarà troppo tardi mentre noi, qui, lo abbiamo sempre saputo. E lui lo sa). Tutte le delusioni che hai ricevuto verrebbero attutite dalla soddisfazione più bella: il tuo Varese c’è ancora e ha superato le più grandi tempeste.Capitolo partita: gli altri partono sempre a mille all’ora contro i biancorossi, e le rarissime volte in cui – questa è la prima in campionato – riescono a portarsi in vantaggio è difficile risalire e fare due gol su un campo che sembra irregolare talmente è piccolo e chiuso, quasi claustrofobico tra muri e casermoni incombenti che diventano quasi una benda sull’occhio
per i nostri ciclopi Capelloni e Giovio, o sabbia sotto le suole supersoniche di Azzolin. Dal fermo immagine del video del nostro Gabriele Galassi sull’azione decisiva ci sono molti uomini del Trezzano che tengono in gioco Luoni prima dell’inzuccata vincente annullata al 95’: ma noi siamo il Varese, anche in Eccellenza, e ci tolgono sempre qualcosa, rendendoci più forti.Gli splendidi cinquecento tifosi che con tamburi, bandiere, palloncini e sciarpe sono arrivati fin qui per vedersi cancellare la vittoria da un’ingiustizia devono soltanto pensare che quando il Varese sarà tornato in serie B lo avrà fatto solo perché esistono questi cinquecento tifosi presenti anche a Trezzano sul Naviglio. Occhio al Legnano, è a -10 ma è l’unica squadra che ha la stazza (e la forza, anche societaria) per mettere lì sei o sette vittorie di fila e rimontare: non vorremmo trovarcelo a Masnago nel ritorno distante solo tre punti… Ps: il portiere Fabio Abbate di Magenta dopo aver subito gol da Marrazzo e a fine partita si volta verso i tifosi biancorossi aggrappati alla recinzione e intima loro di stare zitti dicendo «è già scritto, il Varese deve andare su» come a sottolineare presunti favori arbitrali (guardati il video, Abbate, studia la nostra storia fatta di tutto tranne che di favori, e poi stai zitto tu). Comunque hai ragione, caro Fabio: è tutto scritto. Torneremo in B.