Berlusconi/ A una ragazza disse: Faccio il premier a tempo perso

Roma, 17 set. (TMNews) – Tante telefonate private tra Silvio Berlusconi e Gianpaolo Tarantini (accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla prostituzione), per organizzare serate o per commentare quelle passate, per concordare la presenza di questa o quella ragazza: è questo il contenuto più ‘piccante’ delle intercettazioni dell’inchiesta barese sulle escort, almeno della parte che la Procura di Bari ha trascritto.

Il premier si vanta con il suo interlocutore: “Ieri sera – racconta all’inizio del 2009 – avevo la fila fuori dalla porta della camera… Erano in undici… Io me ne son fatto solo otto perché non potevo fare di più”. Lo rassicura su una cena in vista: ci saranno Carlo Rossella, presidente di Medusa e Fabrizio Del Noce, direttore di Rai 1 e responsabile di tutta la fiction Rai. “Sono persone che possono far lavorare chi vogliono. Quindi le ragazze hanno l’idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino”. Oppure fa battute con le ragazze (“io a tempo perso faccio il primo ministro e me ne succedono di tutti i colori…”) e con lo stesso Tarantini, in tono confidenziale: “Tu porta per te e io porto le mie. Poi ce le prestiamo. Insomma, la patonza deve girare”.

Nelle carte dell’inchiesta emerge, secondo i resoconti pubblicati oggi, anche un interessamento del premier per mettere in contatto Tarantini con l’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Un elemento che porta i pm a ricostruire l’interesse ‘corruttivo’ dell’imprenditore barese, che dalle frequentazioni con il Berlusconi avrebbe ricavato benefici per i suoi affari. Emerge anche una ricostruzione dei passaggi di denaro, Tarantini anticipava delle somme alle ragazze ma avvertiva le sue pupille: “Non ti preoccupare, lui ti darà dei soldi”.

Pol

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