«Betti e Poz: unità, anima, radici»

L’orgoglio biancorosso si è fatto sentire eccome in un’estate certamente non facile.

Fra vecchi debiti da saldare, fideiussioni da versare e grandi sponsor da rintracciare, la Varese del calcio e del basket ha vissuto settimane di rincorsa, a tratti quasi disperata, verso i traguardi della salvezza societaria e della tranquillità di bilancio. Successi di carattere gestionale, in attesa di risultati sportivi consolidati, di cui non può essere soddisfatto il primo cittadino, Attilio Fontana.

Sono convinto che non ci si debba mai avventurare in previsioni, ma stare coi piedi ben saldi per terra. Però le impressioni sono molto positive, per quanto riguarda il calcio innanzitutto, che ha già disputato e vinto la prima partita di campionato.

Ho visto da parte dei giocatori in campo grande anima, voglia di combattere e una chiara identità di squadra. Affrontavamo un avversario sulla carta più forte e collaudato di noi, ma siamo stati capaci di batterlo meritatamente. Non è stato un successo frutto della fortuna o della casualità, ma assolutamente legittimo.

Assolutamente sì, tutto questo è molto positivo ma io dico che vorrei vedere ancora qualcosa di più.

Più gente allo stadio per esempio. Non che sabato non ce ne fosse, considerando anche che si trattava in fin dei conti ancora di un sabato di agosto 3.200 persone non sono poche, ma comunque sia vorrei ci fossero ancora più pubblico prossimamente.

Sicuramente Bettinelli ha grande merito nell’aver plasmato la squadra, che è molto di più della semplice unione di 11 singoli. E tanto il mister, insieme alla vecchia guardia, potrà fare anche nel trascinare i numerosi giovani arrivati a Varese. E anche nell’ambiente del basket intanto ho visto un clima molto buono, fin dal raduno di giovedì scorso, al quale ho voluto partecipare.

Mi sembrano siano state fatte buone scelte per quanto riguarda i giocatori: vedo soprattutto grande coerenza.

Si è voluto dare l’idea di una squadra reattiva e dotata di grande forza dal punto di vista atletico e, anche se forse siamo un po’ piccolini, posso dire che dal mio punto di vista ho sempre pensato che le partite di pallacanestro si vincano con la difesa.

La base di tutto è sempre e comunque il gruppo, in qualunque sport. Ci vogliono identità e anima e se andremo avanti seguendo questo spirito io penso che quest’anno – calcio o basket che sia – di partite ne perderemo ben poche e soltanto contro quegli avversari davvero troppo superiori a noi, a patto ovviamente di non sederci e di non pensare di essere in qualche modo già “arrivati”.

In tema di sport varesino che ha saputo salvarsi, anche l’ippica sta portando a termine la stagione giunta al culmine sabato con il Gran Premio Città di Varese. Un fatto molto positivo anche questo…

Certamente. E adesso bisogna cercare di passare alla fase successiva e cioè a quell’adeguamento delle strutture che consenta di ospitare a Varese anche le corse al trotto, cosa che ci permetterebbe di avere più giornate in calendario, più pubblico e più scommesse.

© riproduzione riservata